Emergenza Coronavirus: nella zona rossa attività didattica sospesa fino al 3 aprile. Azzolina: ‘Assistenza a domicilio per i ragazzi con disabilità’

Coronavirus: “Confermata la sospensione delle attività didattiche, delle visite di istruzione e gli eventi pubblici anche fuori dalla zona rossa”. Nella zona rossa invece, le scuole rimarranno chiuse fino al 3 aprile. A spiegarlo è il premier Conte: “Ci sarà una zona con regole più rigorose che riguarderà l’intera Lombardia e poi le province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano Cusio Ossola, Vercelli, Padova, Treviso e Venezia. Qui fino al 3 aprile – per fare solo due esempi – saranno limitati i movimenti, salva la possibilità di rientrare a casa propria, e i bar e i ristoranti dovranno chiudere alle 18 e per il resto della giornata garantire distanze di almeno un metro. Chi ha 37,5 di febbre è invitato a restare a casa, chi è in quarantena ha il divieto assoluto di uscire. Restano chiuse intanto le scuole in tutta Italia”. La ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, intanto continua a pensare alla didattica a distanza per consentire a bambini e ragazzi di continuare ad apprendere pur restando a casa e su Facebook annuncia l’assistenza a domicilio per i ragazzi con disabilità. 

Le misure di cui parla il premier Conte sono quelle stabilite nell’ultimo DPCM presentato nella sala stampa di Palazzo Chigi dopo le 02.00 di notte di oggi, domenica 8 marzo.

“La sospensione dell’attività didattica – ha dichiarato la Ministra dalla sua pagina Facebook – ha sollevato un tema molto delicato, che abbiamo cercato di risolvere in collaborazione con l’Anci, l’Associazione dei Comuni, che ringrazio, e insieme all’Ufficio per le politiche delle persone con disabilità della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Parlo degli assistenti per l’autonomia e la comunicazione. Figure chiave per la scuola, veri e propri ‘educatori’ che danno supporto nell’attività di sostegno. Abbiamo sottoposto e fatto approvare in Consiglio dei Ministri una norma: potranno essere chiamati per assistere a domicilio le famiglie che hanno figli con disabilità per consentire a questi ragazzi di fruire delle attività didattiche a distanza. In questo modo garantiamo il necessario supporto alle famiglie, agli studenti. Ma interveniamo anche per risolvere un problema di ordine economico che avrebbe riguardato questi lavoratori. Questo personale, infatti, rischiava di rimanere a casa senza lavoro e senza stipendio. Stiamo veramente lavorando su tutti i fronti. E continueremo a farlo”.