Condivisione, responsabilità, sogno e… Movimento: così Dada progetta la scuola del futuro

Si è svolto lo scorso 15 novembre il Convegno Dal DADA al DADA…umpa – Comunità educanti in movimento” tenutosi presso il Liceo Kennedy di Roma, capofila ed ideatore, insieme al Liceo Labriola di Ostia, del progetto Dada.
 
Dada sta per Didattiche per Ambienti di Apprendimento e, per la preside del Liceo Kennedy, Lidia Cangemi, le parole chiave che identificano il progetto sono tre: condivisione, responsabilità e sogno. Ne aggiungiamo una: movimento. È infatti proprio il movimento uno degli elementi principali del progetto Dada, in cui l’intera comunità scolastica è stata coinvolta nel ripensamento degli spazi di apprendimento attraverso la rottura dello schema classico banchi-cattedra e del binomio aula-classe, a favore del binomio aula-laboratorio. Nelle scuole coinvolte nel Dada non sono gli insegnanti a spostarsi, ma gli studenti, in un movimento dei corpi che favorisce l’attivazione dei processi di apprendimento.

Gli studenti, nel Dada, sono il centro dell’azione di docenti, personale scolastico, genitori e dirigenti, mentre le aule si trasformano in ambienti di apprendimento caratterizzati e attrezzati con materiali didattici specifici. Un’attività che ha permesso di trasformare la scuola in un incubatore di idee, dove la tecnologia è coprotagonista di un processo più ampio di ripensamento della scuola del futuro.

Il convegno ha fatto registrare un vero record di presenze. Hanno infatti riempito la sala diversi rappresentanti istituzionali di Camera (le Onorevoli Malpezzi e Santerini) e Senato, del Miur, dell’Ufficio Scolastico Regionale, del MIBACT (Masini) del Municipio 1 Roma Centro e di Città Metropolitana, dell’Università Sapienza (i professori Asquini, Benvenuto e Cesareni) e INDIRE (che monitorano il progetto) e di Enti formativi accreditati (EIP, ELEUSIS, A-SAPIENS). Tutti, confermando la qualità del progetto, hanno chiesto ai presenti di continuare ad essere “portatori sani” di quest’innovativo modo di fare scuola impegnandosi, al contempo, a farsene portavoce presso i propri territori.
 
Record di presenze anche per la partecipazione di oltre 40 istituzioni Scolastiche, oltre 150 partecipanti, provenienti da  Abruzzo, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Piemonte,Toscana e Veneto.
 
I dirigenti scolastici, accompagnati da docenti, rappresentanti del personale Ata, di studenti e genitori, hanno colto l’occasione per portare la voce di chi vive, quotidianamente, l’entusiasmante esperienza del DADA, in una sorta di “brain storming” collettivo, per condividere prospettive ed opportunità. 
 
Grande la soddisfazione e la riconoscenza dei Dirigenti Lidia Cangemi ed Ottavio Fattorini, dirigenti dei due licei capofila del progetto, per la partecipazione al convegno di grandi professionalità e di una comunità educante ricca di aspettative, entusiasmo e voglia di fare. Entusiasmo che, contagiosamente, li porta ad annunciare  il lancio di una piattaforma che crei il network delle scuole DADA e DADA…umpiche! , parafrasando quanto detto da Fattorini durante il convegno, per …“Tenersi in contatto”. 
 
«Abbiamo cercato di ragionare sulla didattica e sull’innovazione – ha spiegato a diregiovani.it Cangemi -, sulla direzione intrapresa dalla scuola e dalla società, sui possibili punti di incontro tra scuola, società e mondo del lavoro, cercando di fornire a questi ragazzi competenze nuove, innanzitutto soft skills».  
 
«Dada è innanzitutto un’innovazione didattico-organizzativa che potrebbe sembrare di ispirazione anglosassone-scandinava, ma nasce in realtà dal tentativo di dare una risposta a problemi concreti – spiega sempre a diregiovani.it il dirigente scolastico del Labriola, Ottavio Fattorini . I risultati sono eccellenti, abbiamo visto che l’attenzione dei ragazzi è cresciuta perché muovendo il corpo si muove anche la mente. I docenti testimoniano che i nostri studenti arrivano più pronti e attenti all’apprendimento».