Malgrado le infinite traversie, culminate nella strage dei 1000 quesiti eliminati, e le pressanti richieste di rinvio, il concorso per dirigenti scolastici alla fine è partito, e la prova preselettiva si è svolta nel complesso abbastanza regolarmente, considerato il notevole numero dei partecipanti (32 mila, a fronte di 42 mila iscritti) e delle sedi in cui essa si è svolta (113).

Qualche errore e qualche refuso, subito segnalati dalla rete, non sembrano tali da mettere in discussione la validità della prova che si è svolta, d’altra parte, con modalità già più volte sperimentate dal Formez e da Formezitalia (subentrata dal gennaio 2010 al Formez nella gestione delle attività formative delle Pubbliche Amministrazioni). Anzi, in questo caso è stato concesso un minuto di tempo a risposta contro i 45 secondi previsti in precedenti analoghe prove.

Un rinvio, a questo punto, avrebbe del tutto compromesso la possibilità di concludere il concorso in tempo utile per nominare i vincitori prima dell’inizio dell’anno scolastico 2012-2013. Su questo punto sono d’accordo quasi tutti, anche i soggetti più critici verso la gestione del concorso (“disastrosa”, l’ha definita DiSAL).

Ora inizierà una corsa per espletare le ulteriori fasi previste dal bando. Giustamente è stato chiesto al Ministero di promuovere un’iniziativa di coordinamento delle commissioni regionali che dovranno formulare i temi delle prove scritte ai fini della definizione di un comune quadro di riferimento, e opportuna sarebbe anche la definizione a livello nazionale di una griglia per la valutazione delle prove scritte e di criteri per l’assegnazione dei relativi punteggi per evitare, o almeno limitare, disparità di valutazione tra le diverse commissioni.

Decisioni che il Ministero dovrebbe tuttavia assumere al più presto perché, come l’esperienza insegna, i tempi per la correzione degli elaborati e per le prove orali non sono del tutto prevedibili potendo dilatarsi per varie ragioni tecniche e organizzative, o magari a seguito di ricorsi. Prima si comincia, meglio è.