Concorso: in cattedra a settembre. Modello esportabile

Già da oggi incominceremo le valutazioni e al massimo contiamo di chiudere quella fase entro la fine di maggio. L’obiettivo è far insediare i nuovi professori dall’inizio del prossimo anno scolastico”.  La previsione è del ministro dell’Istruzione Francesco Profumo, ed è contenuta in  un’intervista alla Stampa, che così prosegue: “Credo che debba esserci una programmazione pluriennale che abbia come obiettivo finale un numero dei vincitori pari al numero dei posti disponibili per non creare altro precariato”, e che “si debba seguire un percorso molto chiaro che inizia con la laurea, prosegue con l’abilitazione e termina con il concorso. Soltanto rispettando in pieno i tre momenti le persone potranno programmare le loro vite”.

Ora spetterà al nuovo governo definire i tempi per il prossimo concorso, ma “a noi interessava dimostrare di poter gestire un modello applicabile anche ad altri settori della pubblica amministrazione come qualità delle prove”, conclude Profumo, che sulla complessa e difficile  partita della ripresa dei concorsi a cattedra ha vinto (magistratura permettendo) una scommessa politica e tecnologica ad alto rischio.