Concorso ds, pure il Consiglio di Stato rigetta i ricorsi per l’ammissione agli scritti

L'Anief si appella al ministro Profumo per fare slittare le prove scritte fissate per il 14 e il 15 dicembre

Dopo il no del Tar Lazio che la settimana scorsa aveva rigettato il ricorso di centinaia di candidati del concorso a dirigente scolastico che, bocciati nella preselezione, chiedevano l’ammissione alle prove scritte, anche il Consiglio di Stato ha respinto la nuova impugnativa.

Con diversi decreti monocratici del Presidente della sesta sezione del CdS del 9 dicembre è stata infatti respinta la richiesta di ripetere la prova di selezione; conseguentemente ha disposto il rinvio alla Camera di Consiglio del prossimo 20 dicembre. A scritti effettuati, che, come è noto, sono previsti per il 14 e il 15 dicembre prossimi.

Questa la motivazione del rigetto: Considerato che l’interessa azionato è diretto alla rinnovazione delle prove selettive e quindi dell’intera procedura concorsuale; ritenuto che la richiesta di ammissione alle prove scritte non appare coerente con tale pretesa e non elimina il danno lamentato; rigetta e fissa la camera di consiglio epr il 20 dicembre.

Secondo l’Anief (che aveva patrocinato anche questa causa) “a questo punto, solo un provvedimento d’urgenza adottato dal Ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo, può sanare la situazione facendo slittare le prove scritte”. I legali del sindacato hanno già provveduto a notificare al ministro Profumo una diffida affinché le prove in programma la prossima settimana vengano rinviate a una data successiva all’udienza camerale del 20 dicembre prossimo.

 “In caso contrario – conclude Pacifico – è evidente che sarà coinvolta anche la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo per la violazione della convenzione sul giusto processo, oltre a essere interessato lo stesso tribunale amministrativo per un abuso di potere, da parte dell’amministrazione, tanto più gratuito quanto più violento nel deridere alcuni articoli della Costituzione – in particolare il 113 della Costituzione e 6 della CEDU – di cui si chiede ai candidati la conoscenza”.