Concorso DS Lombardia: sentenza folle, ma da eseguire

Una sentenza dello Stato contro lo Stato, una follia” Così Ezio Barachetti, segretario generale della Flc Cgil Lombardia, definisce la sentenza che ha annullato il concorso regionale per i dirigenti scolastici. Però, aggiunge, “la sentenza emessa dal Consiglio di Stato non ha che da essere eseguita, piaccia o non piaccia”.

Non mi piace – spiega Barachetti – perchè non poggia su fatti o prove, non mi piace perché emessa sulla base del presunto, non mi piace perchè per altre regioni che hanno usufruito della stessa modalità organizzativa e degli stessi strumenti nessuno si è immaginato di presumere. Infine non mi piace perchè l’amministrazione, ovvero lo Stato, con l’annullamento del concorso annulla una parte di sè e ciò non fa comunque bene al paese”.

Ciò detto il sindacalista consiglia però allo Stato di fare due cose per rimediare: La prima è “avviare già da oggi  le conseguenze dell’esecutività della sentenza. Prima lo farà, prima le nuove operazioni concorsuali potranno chiudersi e prima si riabiliterà agli occhi di tutti la scuola pubblica“. “Maroni e Aprea – continua Barachetti – De Sanctis e Maviglia devono chiedere al Miur corsie e tempi preferenziali per l’istituzione della nuova commissione e fissare un calendario stretto delle operazioni in modo che, una volta concluse, i nuovi vincitori si possano immediatamente insediare nelle scuole e ciò anche ad anno scolastico avviato”.

Il secondo consiglio del segretario è che “l’Usr e Regione Lombardia si adoperino per richiedere quote di organico aggiuntivo da destinare a semiesoneri ed esoneri da collocare su progetti funzionali di sostegno alle operazioni di gestione della reggenza“. Questo considerato che “il 36,3% delle scuole autonome della Lombardia, esattamente 418 su 1.151, non potranno essere gestite da un Dirigente titolare ma da un reggente, e che tradotto in concreto significa 418 Dirigenti titolari su 737 attualmente in servizio, ovvero il 56,7%“.

La presa di posizione di Barachetti riassume efficacemente  un orientamento condiviso anche da altri sindacati a associazioni come Anp e DiSAL, che per prima aveva dato la notizia sulla sentenza del Consiglio di Stato e denunciato l’insostenibilità della situazione creatasi in Lombardia.