
Concorso DS. Non hanno superato la preselettiva, scrivono al ministro: ‘Chiediamo soglia di punteggio comune per accedere allo scritto’

Dal punteggio minimo per accedere alla prova scritta concorso DS, diverso a seconda della regione in cui si è svolta la preselettiva, fino ai quesiti, alcuni ritenuti ambigui. Questi sono solo alcuni dei motivi per i quali un gruppo di docenti che non ha superato la preselettiva del concorso DS non rinuncia a combattere e scrive al ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, chiedendo la possibilità di ottenere un equo minimum, una soglia di punteggio comune, quella del 35, per accedere alla prova scritta concorso DS. Pubblichiamo di seguito la lettera rivolta al ministro e che il GruppoSoglia35 ha inviato alla nostra redazione.
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“Egregio Signor Ministro,
siamo alcuni docenti che, il 23 maggio scorso, hanno partecipato alla prova preselettiva del Concorso Ordinario Dirigenti Scolastici 2023 e che, nella regione nella quale hanno presentato istanza di partecipazione, non hanno ottenuto un punteggio sufficiente per essere ammessi a sostenere la prova scritta. Un mancato superamento della preselettiva determinato da una o poche risposte, nonostante lo stesso punteggio ottenuto, sarebbe stato invece favorevole in altre regioni.
Per tale motivo che, unito alle incongruenze di alcune domande le quali, poste in modo fuorviante o che si appellassero a pura capacità mnemonica, ha compromesso il buon esito della prova, chiediamo a Lei, Signor Ministro, la possibilità di ottenere un equo minimum, una comune soglia di punteggio, quella del 35, per l’accesso alla prova scritta.
Abbiamo inizialmente sperato che i nostri rappresentanti sindacali, informati da subito delle criticità procedurali, in parte già evincibili dal bando, ci tutelassero, evidenziandole in aperto confronto con Lei, ma è stata una nostra illusione (si legga delusione!), non avendo ricevuto la forma di tutela desiderata, ossia il dialogo proficuo che i nostri interlocutori avrebbero dovuto attivare, in nostro favore, con Lei e con il Ministero.
Di qui, l’ultima spiaggia: la possibilità di buttarci nel calderone dei ricorsi, ai quali ci siamo affidati come chi, nel deserto, anela ad un goccio d’acqua o ad un po’ di ristoro, di speranza, ed in numero talmente elevato da sembrare forti e determinati, ma pur sempre nel girone dei “perdenti”.
Tuttavia, si può facilmente comprendere la sofferenza ed il senso di ingiustizia provata da chi, come noi che Le scriviamo, per un solo punto o due, non abbia superato la preselettiva nella regione di riferimento. Ed è per tale appello che scriviamo questa lettera, esponendoLe le nostre argomentazioni, affinché si prenda consapevolezza delle problematiche avverse riscontrate.
Iniziamo con un’analisi della prova preselettiva. Abbiamo parlato di domande che privilegiavano soltanto capacità mnemoniche. E allora perché togliere la batteria? Inoltre, ricordiamo che nelle Linee Guida per lo svolgimento dei concorsi pubblici, del 24 aprile 2018, nella parte relativa all’organizzazione delle prove preselettive, si rileva l’opportunità di far emergere le capacità di ragionamento del candidato piuttosto che le sue capacità puramente mnemoniche.
Abbiamo accennato a domande che traevano in inganno. Citiamone una a mo’ di esempio:
“Quale/i delle seguenti caratteristiche deve possedere un buon leader educativo?
1. Proiettare l’istituzione scolastica nella direzione del cambiamento, anche attraverso l’individuazione di modalità metodologiche e didattiche
2. Conoscere approfonditamente i processi di insegnamento/apprendimento.”
Molti di noi hanno ritenuto che rientrasse tra le competenze del DS l’individuazione di modalità metodologiche e didattiche efficaci, che implica conoscere le probabili ricadute che le metodologie didattiche hanno sull’apprendimento dell’allievo.
Secondo il correttore ministeriale, invece, il leader educativo (dirigente scolastico) deve anche conoscere “approfonditamente” i processi di insegnamento-apprendimento per cui insegnanti e dirigenti dovrebbero, per come la domanda è posta, svolgere il ruolo di conoscitori di processi mentali. Eppure l’esito del processo di insegnamento non è mai frutto di un processo scientificamente certo. Semplificando, a dirla tutta, volendo stare finanche “dalla parte” del correttore, la prima risposta conteneva anche la seconda, quindi, banalmente, quest’ultima, era ridondante.
Sig. Ministro, vorremmo poter far, inoltre, notare che il concorso DS cui abbiamo partecipato, pur essendo nazionale, ha stabilito un’organizzazione articolata a livello regionale. Un’organizzazione, ma la soglia di sbarramento? Diversa per ogni regione. Quindi la docente del Lazio che ha ottenuto 36 e non ha superato la preselettiva, ha soltanto sbagliato a presentare domanda in quella regione? Pura ironia della sorte? Però, se ci pensiamo bene, le competenze che si esigono da un dirigente scolastico non cambiano da una regione all’altra.
Una pirandelliana maschera ci ha avvolto, con ironico sconforto, allorquando, noi candidati naviganti nel buio più totale, dopo due anni di studio “matto e disperatissimo”, senza batteria di riferimento, senza un briciolo di programma di riferimento (a differenza dei nostri colleghi di tutti i concorsi precedenti) abbiamo visto apparire, all’improvviso, circa 48 ore prima dello svolgimento della prova preselettiva, i Quadri di Riferimento. “Non erano previsti nel bando con riferimento alla prova preselettiva, ritenetevi già fortunati così!”, sbraitava qualcuno. Ma l’indicazione di quei binari che avrebbero potuto aiutare il candidato, hanno invece sortito l’effetto disastroso di ragguagliarci soltanto sull’arrivo del treno: grazie a tale pubblicazione, abbiamo appreso che avevamo studiato, in abbondanza, parti e parti di discipline, omettendone, invece, altre che, a due giorni di lì a venire, non avremmo mai e poi mai fatto in tempo a studiare. Inoltre, non riusciamo a comprendere come sia stato possibile inserire in quei Quadri, delle normative recentissime, quando il Cisia fece comunicazione ai sindacati di avere ultimato la banca dati nel mese di febbraio. Ironia o magia (stavolta) della sorte?
Di certo, non avranno questi problemi i candidati che svolgeranno la prova suppletiva il 31 luglio, poiché per loro, in grave disparità di trattamento rispetto a noi, i quadri di riferimento sono arrivati con congruo anticipo: circa due mesi e mezzo prima (direbbe il più arrabbiato tra noi…).
Non da ultimo, è notizia di queste ore che il numero dei posti messi a bando, per ogni regione, sia stato stimato al ribasso! Difatti, al netto delle mobilità si notano numeri che superano di gran lunga quelli indicati nel bando. A titolo di esempio, si prenda il Lazio, dove, per il concorso DS ordinario, i posti a bando sono 50. Gli ammessi allo scritto sono stati 150, numero a cui si somma chi la preselettiva non ha dovuto svolgerla. I posti realmente disponibili per l’ordinario, soltanto per quest’anno, si aggirano intorno a 30. Si deduce che il fabbisogno triennale è stato sottostimato. I posti realmente disponibili nel triennio saranno, quindi, forse anche il doppio rispetto a quelli messi a bando. Il numero degli ammessi alla prova scritta concorso DS per la regione Lazio, doveva essere molto più elevato!
Potremmo continuare ancora, citando altri disagi riscontrati o aprendo ad altre argomentazioni di devastante oggettività, di iniqua disparità, ma preferiamo chiedere a Lei Signor Ministro di porre riparo alle conseguenze causate dalle descritte gravi criticità riscontrate nella procedura preselettiva del concorso. Siamo disponibili al dialogo, al confronto.
Signor Ministro, ci tiri fuori dal calderone infernale dei perdenti. Perché noi non siamo perdenti, siamo docenti. Siamo migliaia di persone che hanno subito una sbalorditiva selezione falcidiante, una soluzione che non meritavano. Ebbene sì, il merito, sostantivo presente quale baluardo del Suo Ministero, adesso diventi anche il nostro vessillo, il nostro punto di riferimento, il nostro motivo per continuare a credere nella sovranità della Giustizia.
Il futuro di un Governo è nella penna degli elettori, il nostro nella Sua. Grazie”.
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