Concorso docenti 2024: gli effetti della mancata selezione alla prova scritta

La prova scritta di un concorso è sempre il primo momento selettivo per accertare competenza e preparazione di chi dovrà insegnare; la prova orale è la verifica che integra e conferma tale accertamento. Quando in uno dei più recenti concorsi della scuola vi era stata una pesantissima selezione in alcune classi di concorso STEM, facendo gridare allo scandalo per l’astrusità e il livello di difficoltà di molti quesiti ritenuti non adeguati ad accertare la preparazione di docenti preposti ad insegnare nella scuola, il ministero era corso ai ripari replicando, soltanto per le STEM, un concorso più “umano”, adeguato ad individuare effettivamente le competenze richieste per insegnare queste discipline importanti. Il todos caballeros che sta uscendo da questa prima fase dell’attuale concorso docenti 2024 a chi serve? A chi non serve?

Concorso docenti 2024, preparati con noi alla prova orale!

Serve al Ministero per il raggiungimento, costi quel che costi, dell’obiettivo del PNRR per assicurare una certa stabilità al sistema con la nomina tempestiva di migliaia di docenti da mettere in cattedra subito.

Serve per dare un’altra spallata al precariato, a cui questo concorso docenti 2024 non soltanto consente di accedervi senza i 24 CFU e di riservare il 30% dei posti, ma, per effetto di una non selezione consente a quasi tutti di arrivare all’orale dove, grazie all’esperienza maturata, dovrebbe essere piuttosto facile svolgere efficacemente una lezione simulata.  

Non serve alla scuola che non può accontentarsi di avere in cattedra un docente instabile, con la valigia sempre pronta per passare da una scuola all’altra.

Alla scuola serve anche e soprattutto un insegnante che, oltre ad assicurare una continuità e una stabilità di presenza (se pur gradita), dia affidamento per competenza e preparazione accertate in modo oggettivo. 

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