Concorso a dirigente scolastico/2: urgono interventi del Miur

Continuano i commenti critici e le polemiche sulle procedure di accertamento delle competenze dei candidati al concorso per futuri dirigenti scolastici. Il Miur per chiudere la vicenda della preselezione ha scelto di pubblicare l’elenco degli “esperti” – taluni di grande levatura scientifica e culturale – che hanno elaborato i quesiti, ponendo in corsivo nel comunicato la frase “commissione di esterni”, autori di domande e risposte.

La questione – osserva Giorgio Israel (Il Messaggero del 16 ottobre 2011) – non può essere chiusa così mettendo alla “berlina” gli autori. Restano senza risposta le domande su chi abbia ideato una simile procedura, chi e come l’abbia gestita … “chi debba rendere conto dell’accaduto. Sarebbe inaccettabile che, mentre si parla da mane a sera di valutazione e di premiare il merito, mentre si vuole giudicare l’attitudine gestionale dei futuri presidi, l’accountability valga soltanto per loro, mentre i progettisti di una siffatta miscela di incompetenza e di prepotenza … non debbano rispondere del loro operato”.

Il richiamo del prof. Israel merita la massima attenzione, anche se successivamente si è corso ai ripari. Il Miur dovrebbe ora porre in essere iniziative che agevolino un rapido ed efficace adattamento dei comportamenti amministrativi all’obiettivo di selezionare come “capi d’istituto” i migliori.

In particolare destano ulteriori perplessità l’indicazione nel bando di concorso della data in cui debbono essere svolte le due prove scritte, differenziate da regione a regione, e l’attribuzione alle singole commissioni regionali del compito di formulare il testo d’esame delle due prove scritte. Chiedere il perché di tali scelte è legittimo in quanto sembrano espressive di una manifestazione del Miur di voler rinunciare all’esercizio di un potere d’indirizzo per assicurare uniformità al meccanismo di selezione della dirigenza scolastica.

È da augurarsi che su questi due punti il Miur promuova iniziative idonee per assicurare omogeneità dei livelli di difficoltà delle tracce di esame e contemporaneità sul territorio dei tempi di svolgimento delle prove.