Concorsi scuola PNRR: straordinario ter o ordinario?

Prima dell’uscita dei due bandi concorsi scuola 2023 pubblicati l’11 dicembre scorso, diversi siti, compreso Tuttoscuola, parlavano di attesa del concorso straordinario-ter. Lo stesso ministro Valditara nel comunicato stampa pubblicato il 6 aprile aveva annunciato “un piano straordinario di reclutamento”.

Concorsi scuola 2023, preparati con Tuttoscuola

Rispondendo il 14 luglio ad un’interrogazione parlamentare relativa al precariato, lo stesso ministro dichiarava che il problema avrebbe trovato risoluzione attraverso il concorso straordinario-ter. Di concorso straordinario si è parlato più volte negli ultimi mesi anche nel corso delle interlocuzioni del ministero con i sindacati della scuola.

Ma lunedì scorso, nella pubblicazione dei due bandi concorsi scuola 2023, per la prima volta il ministero, nel presentarli, ha utilizzato il termine concorso “ordinario”. Pur con sorpresa, ne prendiamo atto doverosamente. Tuttavia, ci siano consentite alcune osservazioni.

Si può parlare di concorso ordinario se viene prevista l’ammissione di candidati senza abilitazione e senza nemmeno i rituali 24 CFU, consentendo un particolare trattamento di favore ai docenti precari come avvenuto in recenti concorsi straordinari riservati ai precari?

Si può parlare di concorso ordinario anche se il 30% dei posti viene riservato a docenti precari?

Ma, soprattutto, se questo è un concorso ordinario, per quale ragione – contrariamente a quanto è sempre avvenuto nei concorsi ordinari per la scuola secondaria – per questo concorso “ordinario” non viene invece previsto il conseguimento dell’abilitazione per chi lo supera? 

Comunque, ordinario o straordinario-ter che sia, è importante che finalmente i bandi concorsi scuola 2023 siano arrivati: il mezzo milione di candidati che li stavano aspettando non si formalizzeranno nella querelle sulla denominazione formale del concorso.

 

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