Concorsi scuola: bandi nel limbo e ANP ripropone, osteggiata, la chiamata diretta

Settembre è passato, ma dei bandi dei numerosi concorsi scuola attesi o annunciati non c’è nemmeno l’ombra, come risulta, ad esempio, per i concorsi scuola ordinario e straordinario per il reclutamento di dirigenti scolastici, annunciati per fine luglio e, secondo talune voci, pubblicabili nei giorni scorsi.

Il ritardo di pubblicazione dei bandi dei concorsi scuola per assumere il personale docente o amministrativo non dipende certamente dall’inazione degli uffici ministeriali preposti, ma piuttosto da problemi organizzativi e gestionali, tra cui, non ultimi, le autorizzazioni necessarie da parte del MEF. Ma, comunque, indipendentemente dalle ragioni del ritardo, il risultato non cambia: migliaia di potenziali candidati restano in attesa e sospendono la preparazione per affrontare le prove, e migliaia di posti vacanti in attesa di nuovi titolari vincitori vengono assegnati a supplenti, consolidando la precarietà e la provvisorietà del sistema.

Davanti a questo stallo del reclutamento ritorna la proposta dell’ANP che, per voce del suo presidente Giannelli, ripropone di decentrare le modalità di assunzione del personale scolastico. Intervistato da TG24, l’esponente di ANP, dopo avere osservato criticamente “Continuiamo ad insistere con concorsi centralizzati che nei decenni hanno dimostrato di aver fallito”, e rilevato che “I posti ogni anno disponibili sono 30/40mila, vuol dire 100mila in tre anni e noi i concorsi da 100mila posti non riusciamo a farli ogni tre anni, quindi si continua con il precariato,”, rilancia la sua proposta: assunzione diretta da parte delle scuole.

Non è ben chiaro se Giannelli voglia riferirsi alla formula della chiamata affidata alle singole scuole, come prevista dalla Buona Scuola e fallita per varie ragioni, oppure voglia proporre di affidare la selezione concorsuale alle scuole (in rete sul territorio), svincolandosi per tempi e modalità dal ministero e dall’impianto selettivo centralizzato.

La chiamata diretta, secondo la Flc-cgil e il sindacato della Gilda, sarebbe fallimentare e “l’unica strada per l’accesso al ruolo docente è quella indicata dalla Costituzione repubblicana ovvero il concorso pubblico garanzia di imparzialità e trasparenza”.  Ma i ritardi giocano a favore delle proposte di ANP. 

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