Concorsi ordinari: preselezione veloce, prova unica e titoli. Che fine fanno i concorsi già banditi?

Concorsi ordinari: la riforma dei concorsi individuata dal ministro Brunetta nell’articolo 10 del DL 44/2021 e sostenuta dal ministro Bianchi segna una svolta di portata storica nei settant’anni di vita della scuola della Repubblica. Per anni migliaia di insegnanti sono stati reclutati attraverso i tradizionali momenti della prova scritta e della prova orale, precedute, soltanto negli ultimi anni, da prove preselettive per sfoltire l’elevato numero di candidati e velocizzare i tempi, comunque sempre troppo lunghi, della selezione. Ora non sarà più così: i concorsi ordinari potrebbero prevedere una preselezione veloce, prova unica e titoli.

La preselezione dei concorsi ordinari potrebbe basarsi soltanto sulla valutazione dei titoli di accesso e potrebbe esserci un’unica prova (scritta) non seguita da alcuna prova orale.     

Tutta questa riforma di portata epocale, a quanto risulta dalle linee generali del nuovo impianto di reclutamento per la scuola, potrebbe iniziare dal 2022. Ma i concorsi ordinari già banditi che fine faranno?

Ovviamente non potranno essere annullati, anche perché i 33mila posti per la secondaria e i 12.873 di primaria e infanzia sono stati già accantonati, previa autorizzazione del Mef.

L’interrogativo si estende anche al mezzo milione di candidati (430.585 della secondaria di I e II grado e 76.757 di primaria e infanzia) che l’anno scorso hanno presentato domanda: che ne sarà di loro e delle domande già presentate?

Il nuovo sistema potrebbe essere esteso anche ai concorsi già banditi, e le domande di quel mezzo milione di candidati dovrebbero valere a tutti gli effetti.

Poiché entro una decina di giorni il decreto legge 44/21 che contiene la riforma Brunetta sarà convertito in legge, il ministero dovrà chiarire, possibilmente con urgenza, soprattutto la sorte dei concorsi banditi, a cominciare dalla revisione dei regolamenti e dei bandi precedentemente pubblicati.

Altrimenti verrà vanificato l’obiettivo di ridurre i tempi di svolgimento del concorso, come prevede il DL 44.

Dei cambiamenti che potrebbero subire i concorsi ordinari ne abbiamo parlato con il nostro Sergio Govi in una live sulla pagina Facebook di Tuttoscuola che è possibile rivedere di seguito.

 

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