Concorsi ordinari della Secondaria: pesante squilibrio territoriale delle scelte del sostegno

Il concorso ordinario della scuola secondaria mette in palio 33mila posti di cui 15.897 nella secondaria di I grado. Per questi ultimi concorrono 211.871 candidati. Da quei numeri complessivi per il I grado vanno tolti quelli della prova STEM della A28 (Matematica e Scienze): 3.124 posti e 39.159 candidati. A differenza di quanto è avvenuto per le prove STEM, la prova scritta (sempre una sola) non prevederà 50 quesiti a risposte multiple, bensì 100.  Questa nuova modalità di svolgimento della prova scritta vale anche per i concorsi ordinari ai posti di sostegno per gli alunni con disabilità.

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In tutti i concorsi ordinari e straordinari i posti di sostegno hanno una storia a sé, a causa del notevole divario tra domanda e offerta, cioè tra il numero ridotto dei candidati e l’alto numero dei posti disponibili. Nella scuola secondaria sia di I che di II grado tale divario non fa eccezione, soprattutto per la ADMM, la classe di concorso del I grado.

Prima di analizzare nel dettaglio la situazione che attende i candidati nella prova scritta dei concorsi ordinari dei prossimi mesi, è opportuno esaminare quanto è successo per il sostegno pochi mesi fa nel concorso straordinario della secondaria con la prova scritta, pur con modalità diversa da quella che vi sarà con i 100 quesiti.

Per la ADMM vi erano complessivamente 4.069 posti per 1.404 candidati.

Praticamente, essendovi più posti che candidati, vi era la sicurezza di un posto sicuro per il ruolo. Invece soltanto il 72% dei candidati ha superato lo scritto, aggiudicandosi un posto come vincitore.

Dare per certa la conquista di un posto per mancanza di concorrenti sarebbe un errore, perché non si tratta di fare meglio degli altri, ma di fare meglio di 69 su 100 per superare lo scritto dove è richiesto almeno un punteggio di 70/100.

I posti del concorso ordinario della ADMM sono 4.205 e i candidati sono 3.585.

Apparentemente sembra esserci un posto sicuro per tutti, ma mentre ciò si prospetta possibile in molte regioni dove è maggiore il numero dei posti a quello dei candidati, invece è il contrario in tutte le otto regioni del Mezzogiorno e due del centro è il contrario.

In Campania i candidati sono 370 per 135 posti; anche in Sicilia i candidati sono 370, ma i posti sono soltanto 69; in Puglia i candidati sono 316 per 71 posti; in Calabria 198 candidati per 37 posti; in Abruzzo 146 per 20 posti; in Sardegna 108 candidati per 98 posti.

Situazione simile, anche se con valori più contenuti, in Basilicata (30 candidati e 15 posti) e in Molise (33 candidati per soli tre posti).

Dei 1.571 candidati del Mezzogiorno 1.123, pari al 71% (sette candidati ogni dieci) saranno esclusi dalla possibilità di vincere uno dei 448 posti della ADMM, anche se molti spereranno lo scritto con il punteggio di 70 su 100.

Una situazione simile anche per Marche e Umbria, dove i candidati sono rispettivamente 192 (per 89 posti) e 97 (per 36 posti), portando complessivamente gli esclusi dalla graduatoria di merito finale ad un totale di 1.287 candidati.

Invece in tutte le altre regioni – Toscana e Lazio al Centro e le sei regioni del Nord – la situazione si presenta capovolta, con un’eccedenza di posti rispetto al numero di candidati.

In Lombardia, dove i candidati sono 445 e i posti 1.365, mancano almeno 920 candidati per equilibrare domanda-offerta; nel Lazio 419 candidati per 548 posti; nel Lazio (419 candidati per 548 posti) servirebbero almeno 129 altri docenti; in Piemonte (113 candidati e 493 psti) lo squilibrio è di 380 candidati in meno; in Vento (257 candidati per 459 posti) lo squilibrio è di 202 candidati; in Emilia R. (167 candidati e 331 posti) lo squilibrio è di 164; in Liguria (69 candidati per 149 posti) lo squilibrio è di 80; in Toscana (201 candidati per 225 posti) lo squilibrio è di 24; infine nel Friuli VG (54 candidati per 62 posti) lo squilibrio è di 8 candidati.

Complessivamente nelle suddette regioni il numero dei candidati è di 1.725 unità, a fronte di 3.632 posti. Al termine dell’intera procedura selettiva rimarranno certamente 1.907 posti.

L’eccedenza di 1.287 candidati nel Mezzogiorno e la carenza di 1.907 candidati al Nord evidenziano un clamoroso squilibrio territoriale nelle scelte operate dai candidati meridionali che vanificherà molte loro aspettative e ridurrà la stabilizzazione dell’organico di sostegno in molte scuole secondarie di I grado. 

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