Concertazione bye bye

Le relazioni sindacali nel nostro Paese si basano in buona misura sulla concertazione tra le parti, cioè su un rapporto “politico” tra Governo e parti sociali per definire linee di programmazione e strategie economiche e sociali.
Il nuovo Esecutivo ha già fatto intendere che la concertazione va bene, a patto però che alla fine il Governo sia libero di decidere, senza eccessivi condizionamenti. Ciascuno insomma sia responsabile delle proprie scelte, anche se è opportuno il confronto e la ricerca di comuni intese strategiche.
Non favorevole a intrattenere rapporti concertativi fortemente vincolanti con sindacati e forze economiche si è dimostrata il ministro Moratti, che nel corso del Consiglio dei Ministri che ha deciso il Documento di programmazione economica, lunedì 16 luglio, sembra sia sbottata in un “basta con questo tipo di concertazione” che ha imbarazzato diversi colleghi ministri, più inclini ad una pragmatica valutazione della situazione attuale. Ma la concertazione alla Moratti è già iniziata: la mancata contrattazione decentrata sulle utilizzazioni del personale è un segnale inequivocabile. I sindacati della scuola sono avvisati: confronto sì, ma senza vincoli.