Compiti per le vacanze: 1 studente su 4 non ha ancora aperto libro

In alto mare. È il punto in cui si trova attualmente la maggior parte degli studenti delle scuole medie e superiori. E non ci riferiamo al fatto che se la stanno spassando nei luoghi di villeggiatura più disparati. Qui si parla di una cosa, dal loro punto di vista, molto meno piacevole: i compiti delle vacanze. Perché, basandoci su quanto hanno raccontato al portale Skuola.net circa mille ragazzi, 2 studenti 3, quando siamo al giro di boa della pausa estiva, sono ancora lontani dall’aver finito gli esercizi assegnati loro dai propri insegnanti per tenere allenata la mente in vista dell’inizio del nuovo anno scolastico.

Solo l’11% degli studenti intervistati, infatti, ha detto di aver praticamente finito tutti i compiti. Un altro 25% dice di aver superato la metà del carico di lavoro. Fin qui niente di preoccupante. Il problema è l’altro 65%, che è così composto: il 40% non ha ancora raggiunto la soglia psicologica di metà compiti, il 25% non ha neanche lontanamente preso in considerazione l’ipotesi di iniziare a far qualcosa. Proprio loro, probabilmente, alimenteranno la schiera di quanti – circa 4 su 10 – hanno come obiettivo soprattutto quello di riuscire a copiare i compiti per le vacanze: il 10% lo farà per tutte le materie, il 28% solo per alcune.

Ovviamente il ritardo nello svolgimento dei compiti o la decisione di copiare sono influenzati da diversi fattori. A partire dalla quantità di lavoro assegnato dai vari docenti. Le materie più ‘ingombranti’ restano sempre le stesse, quelle che investono tutti gli indirizzi e i livelli scolastici: Italiano (per il 28% degli studenti è la disciplina con più compiti da portare a termine) e Matematica (è la materia con più esercizi per il 25%). Terzo gradino del podio per l’accoppiata latino-greco: per il 18% del campione è la materia regina dei compiti delle vacanze (ma è una faccenda che riguarda solo i ragazzi, neanche tutti, che frequentano i licei). Al quarto posto (14%) le lingue straniere.

Entrando più nel dettaglio, quasi la metà degli studenti (46%) a settembre dovrà presentarsi in classe, ad esempio, avendo letto tra i 2 e i 4 libri di letteratura italiana; il 20% dovrà alzare ulteriormente l’asticella, portando la relazione su un numero di testi variabile tra i 5 e gli 8; stessa quota – 10% – per chi dovrà leggere più di 9 libri e per chi, al contrario potrà concentrarsi su un testo soltanto; decisamente fortunato quel 14% a cui non è stata assegnata nessuna lettura obbligatoria.

Eppure, tornando al disinteresse dei ragazzi nei confronti dei compiti estivi, un modo per far tornare la voglia a un gran numero di loro ci sarebbe: assegnargli compiti ‘creativi, esercizi insoliti, capaci di stimolare i loro interessi. Visto che, in questi casi, il 64% degli studenti li porterebbe sicuramente a termine e un altro 30% cercherebbe di eseguirli almeno in parte (appena il 6% è insensibile a qualsiasi tipo di compito). Peccato che meno di 1 su 4 – il 23% – ha incrociato sul proprio cammino almeno un docente ‘illuminato’ che ha voluto fare questo esperimento. Così, circa la metà (il 48%), sarà quasi costretto a dare la priorità ai compiti tradizionali.

Ma in cosa si dovranno concretizzare questi esercizi creativi? C’è un po’ di tutto. A elencarne alcuni, gli stessi ragazzi coinvolti dal sondaggio. Il 2019 è stato l’anno del movimento giovanile in difesa dell’ambiente? Allora qualche insegnante ha pensato di far passare gli alunni dalle parole ai fatti, chiedendogli di ripulire dai rifiuti e dalla plastica la spiaggia frequentata in estate, documentando il tutto. Più in generale, il reportage delle vacanze, preso da diverse angolature (culturale, artistico, linguistico, sociale), è sicuramente l’opzione più sfruttata dai prof.

C’è anche chi ha voluto far cimentare gli studenti con l’educazione civica, visto che in classe c’è poco tempo per svolgerla: un docente, ad esempio, ha inserito tra i compiti quello di scrivere tre articoli giornalistici (uno di politica interna, uno di politica estera e uno di cronaca); un altro, un po’ più esigente, ha chiesto di scrivere tutti i testi di un ipotetico giornale, affrontando i vari argomenti che di solito si trovano sui quotidiani. Ma c’è pure chi si è spinto oltre: la missione data per l’estate è quella di inventare una storia e di scriverla a mo’ di racconto (come se fosse un libro). Immancabili, poi, i classici esperimenti scientifici ‘fatti in casa’. Così come ascoltare musica o vedere film e serie tv in lingua originale per affinare la padronanza delle lingue.