Comitato di valutazione tra astensione ed RSU

In attesa delle designazioni del membro esterno (docente, dirigente scolastico o dirigente tecnico) da parte degli Uffici scolastici regionali, nelle istituzioni scolastiche è in fase pressoché conclusiva la scelta dei componenti interni (tre docenti, due genitori o uno studente per gli istituti superiori.

Nei collegi dei docenti, dove dovranno essere eletti due insegnanti, si stanno fronteggiando tuttora due linee divergenti: l’astensione da qualsiasi scelta proposta dai Cobas oppure prospettare un ruolo attivo delle RSU, proposto dai sindacati rappresentativi.

La proposta dei Cobas è chiara: non eleggere nessun docente, contando sul fatto che senza una componente, a loro parere, il comitato non potrebbe deliberare i criteri

La proposta dei sindacati rappresentativi di coinvolgere a pieno titolo le RSU richiede, forse, un supplemento di precisazione per capire meglio il ‘prima’ e il ‘dopo’.

La Cisl-scuola, in proposito, rispondendo ad un proprio iscritto, dirigente scolastico, che riteneva il ricorso alla RSU una violazione di legge, ha precisato che “mentre è pacifico che i criteri rimessi dal Legislatore (ancorché in via temporanea) all’autonomo apprezzamento del Comitato nella composizione “allargata”, dovendo necessariamente tener conto degli indicatori … abbiano una evidente accentuazione qualitativa (qualità dell’insegnamento, contributo al miglioramento, successo formativo, risultati in relazione al potenziamento delle competenze degli alunni, innovazione didattica e metodologica, collaborazione alla ricerca didattica, documentazione, diffusione di buone pratiche, responsabilità nel coordinamento organizzativo e didattico e nella formazione del personale), riteniamo, stante il richiamo del Legislatore alla natura di salario accessorio del bonus, che non possa essere pregiudizialmente escluso un confronto “negoziale” con la RSU, a prescindere dalla formalizzazione del relativo esito: contratto/intesa, preceduto da una discussione propositiva all’interno del Collegio Docenti, per l’individuazione di criteri generali “quantitativi” di distribuzione delle risorse assegnate alla scuola (citiamo a titolo meramente esemplificativo: ripartizione percentuale tra vari ordini in caso di Istituti Comprensivi o Omnicomprensivi, eventuale predeterminazione della platea dei destinatari per l’individuazione di un ragionevole rapporto tra risorsa complessiva e misura individuale, rotazione dei beneficiari, cumulabilità o meno del beneficio derivante dal bonus con quelli del FIS…ecc. ).   

Sembra, dunque, di capire che la Cisl-scuola proponga un momento propositivo sui criteri quantitativi in sede di collegio docenti su cui impegnare i doicenti eletti, e, a criteri definiti dal Comitato, un momento para-negoziale tra dirigente ed RSu per l’attribuzione del bonus (salario accessorio).