Cisl-scuola: no al precocismo

Quale scuola di base dopo anni di interventi di razionalizzazione del sistema di istruzione?

Avrebbe potuto essere questo il titolo dell’analisi preoccupata emersa dal convegno che la Cisl-scuola ha tenuto a Roma giovedì scorso, come primo di una serie di incontri dedicati alla “nuova” scuola italiana, uscita da riforme e pseudo-riforme degli ultimi anni.

Al centro dei numerosi interventi è stata posta una riflessione a tutto campo sulla situazione attuale della scuola primaria e della scuola dell’infanzia.

È stato valutato in positivo che la scuola dell’infanzia sia stata risparmiata dal piano triennale di tagli, ma si è affermato che vanno però garantite le condizioni perché continui a essere “vera scuola”, e non presidio assistenziale che supplisce alla carenza di altri servizi con una pratica indiscriminata degli anticipi.

La scuola italiana – è stato detto – ha già pagato un caro prezzo alla superficialità di scelte non adeguatamente supportate sul piano culturale e scientifico; oggi il rischio viene anche dal dilagare di un troppo disinvolto “precocismo”, incurante delle peculiarità di una fase così delicata dell’età evolutiva.

Il recente monitoraggio sulle Indicazioni, pubblicato dal Miur, ha rilevato questa forte criticità degli anticipi sia nella scuola dell’infanzia sia nella primaria denunciata dalla Cisl-scuola.

Le scuole hanno sostanzialmente bocciato gli anticipi, una prassi diffusa e senza “filtri” qualitativi che consentirebbe alle famiglie accessi fuori tempo al sistema di istruzione, con appesantimenti del servizio scolastico e forzature degli interventi educativi.

La Cisl-scuola ha chiesto un ritorno certo alla “vera scuola”, un ritorno che non vuole essere scelta di conservazione, ma affermazione di autenticità educativa. Il ministro Profumo, assente per impegni istituzionali, non ha potuto ascoltare quel “grido di dolore”, ma è sperabile che ne sia stato informato e che, soprattutto, voglia concretamente operare per trasformare in atti concreti, possibili e immediati le condivisioni dichiarate nel messaggio inviato al convegno.