Cisl-scuola, cambia il vertice?

Daniela Colturani potrebbe presto lasciare la guida della Cisl-scuola, di cui è segretario generale dal 1997. Secondo quanto risulta a Tuttoscuola, la Colturani ha deciso per motivi personali di andare in pensione e ha già presentato dimissioni dal servizio per essere collocata in pensione dal 1° settembre prossimo. Per statuto del sindacato ciò comporta l’automatico abbandono di ogni carica all’interno dell’organizzazione.
Sembra che tempo fa la Colturani avesse già prospettato la volontà di lasciare, ma all’ultimo congresso era stata invitata a rimanere. Ora però il sindacato un nuovo segretario se lo dovrà dare per forza.
Proprio per questo all’interno della dirigenza nazionale cislina vi è forte fibrillazione con le prime inevitabili frizioni che accompagnano fisiologicamente ogni passaggio di gestione.
La nuova dirigenza che verrà eletta nei prossimi mesi trova un’organizzazione sindacale che, nonostante registri il più alto tasso di iscritti tra i sindacati del settore, deve affrontare alcune criticità. La posizione di sindacato maggiormente rappresentativo è stata erosa nel 2003 dalla Cgil-scuola che, oltre ad aumentare sensibilmente il numero di associati, ha registrato nelle elezioni delle RSU di dicembre un successo notevole, mentre la Cisl-scuola ha tenuto le proprie posizioni.
Ma il vero problema, che ha ragioni anche nel dato elettorale delle Rsu, è il rapporto della Cisl-scuola con la propria base sulla riforma Moratti.
Il sindacato della Colturani si è gradualmente spostato su posizioni di forte contrasto, in taluni casi inconsuete per un sindacato storicamente moderato, verso le scelte di politica scolastica del ministro Moratti. Del resto il ministro ha messo mano pesantemente con le questioni degli anticipi, del tempo pieno e del tutor alla scuola elementare, il settore scolastico dove è più radicata la base associativa cislina.
L’erede della Colturani si troverà dunque a gestire queste criticità che potrebbero intensificarsi con il prosieguo dell’attuazione della riforma, e dovrà cercare di imprimere una svolta significativa e originale nella linea politica per riconquistare una posizione di preminenza nel settore della scuola.