Cinema e scuola, entriamo nella best practice del vvfilm

Siamo andati a Vittorio Veneto per scoprire da vicino quella magica fucina che produce l’ormai famosissimo Festival internazionale di cinema per ragazzi, il vvfilm, totalmente gratuito per tutti. Si è appena chiusa la dodicesima edizione – dodici lungometraggi da tutto il mondo divisi in quattro fasce d’età – che ha visto la partecipazione di scuole di ogni angolo di Italia. I numeri parlano da soli: 42mila ragazzi coinvolti, 320 gli incontri on line, interattivi, tra gli studenti e gli ospiti del festival. I membri della Giuria sono i principali utenti del festival stesso: ragazzi tra gli otto e i venticinque anni, suddivisi in fasce d’età che rimandano al nome delle cime prealpine che circondano Vittorio Veneto. Accanto alla giuria dei ragazzi c’è poi la giuria di qualità. 

Tutto questo è partito dal Veneto grazie  ad un’associazione no profit di Promozione Sociale, la “400 Colpi”, nata nel 2009 a Vittorio Veneto (TV) con lo scopo di avvicinare il giovane pubblico al cinema come mezzo di comunicazione sociale e di crescita culturale attraverso festival, corsi di formazione e rassegne cinematografiche.  Il vvfilmf – Festival Internazionale di Cinema per Ragazzi da 12 anni  ormai è un  importante appuntamento per migliaia di docenti che propongono il festival come appuntamento formativo nella programmazione scolastica.   Gli autori sono stati talmente bravi  nel coinvolgere giovani e studenti in un viaggio alla scoperta della settima arte – valorizzando sia l’aspetto didattico e istruttivo del mezzo cinematografico, sia la sua componente ludica e di svago – che, ad oggi, il vvfilm è diventato  il più grande festival digitale, ed ha ottenuto il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri (Mario Draghi ha sempre rivolto parole incoraggianti verso il festival), del Parlamento Europeo (uno dei fan del festival è l’europarlamentare Gianantonio Da Re), da 14 regioni italiane che ne attestano il valore e da molti Comuni e Province italiane. 

Da chi è realizzato questo prezioso festival? Il team organizzativo è formato da 21 ragazzi giovanissimi, coordinati da uno staff di professionisti del settore della comunicazione. Un grande impegno per i  giovani volontari:  Pur avendo come pubblico preferenziale i bambini, gli adolescenti e i giovani universitari, il Festival si apre con entusiasmo anche al pubblico adulto, agli appassionati della cultura artistico-visiva o ai curiosi di ogni età. Vi state chiedendo: come si mantiene questo festival?  Esiste  un’iniziativa di crowdfunding  organizzata per permetterne la sopravvivenza: https://gofund.me/bd1720e0. 

Spiega a Tuttoscuola Elisa Marchesini, direttore generale del vvfilmf: “L’Associazione 400 Colpi, di cui sono presidente da più di dieci anni è operativa nel settore della cinematografia legata alle nuove generazioni. Sono convinta che non si può prescindere dalla formazione nel settore dell’audiovisivo. A mio giudizio c’è, sempre di più, una vera e propria esigenza didattica nei confronti dei giovani che “consumano” quantità gigantesche di audiovisivo, ma hanno una formazione spesso parziale, che non permette di diventare dei veri e propri attivisti nel fruire in modo consapevole delle informazioni e nell’esprimere il loro personale pensiero”.

Questa edizione è stata vinta da un film lituano, A Butterfly’s heart, della regista Inesa Kurklietyte, per la sezione dedicata ai più piccoli; il film è ispirato al libro di Modesta Jurgaitytė “Ypatingas “ e racconta la storia sorprendente di Juozapas, un bambino di dieci anni nato con il cuore fuori dal petto eppure sopravvissuto. Una storia bellissima sulla ricerca di accettazione da parte di un ragazzo in un mondo a volte spietato. 

Per la sezione Fascia Monte Baldo ha vinto un film tedesco del regista Mark Schlichte: Alfons Jitterbit – Class Trip Chaos! che racconta la storia di un ragazzo imbranato che, gita scolastica nel Mar Baltico, cerca di far colpo sulla sua nuova compagna di classe Leonie. Nel disperato tentativo di impressionarla  decide di candidarsi come rappresentate di classe.Un film divertente e a lieto fine tra maccheroni volanti con salsa di pomodoro, notti emozionanti intorno al fuoco e un pericoloso tour di arrampicata che faranno di Alfons un ragazzo ammirato da tutti. 

La terza sezione, Fascia Monte Pizzoc, è stata vinta da Capitain Wits,  un film brasiliano del regista Filipe Gontijo che racconta la storia di un nipote affascinato dall’amore per la vita che esprime suo nonno,  autore di fumetti in pensione che decide di diventare Capitan Wits per salvare il mondo dal ritorno di Akira, un misterioso suonatore di arpa laser apparso in tv negli anni ’80.  

L’ultima sezione, per i ragazzi più grandi (Fascia Monte Visentin) è stata vinta da Kings of rap, un film ucraino del regista Myroslav Latyk: un diciassettenne soprannominato Kazan, diplomato in una scuola di campagna, sogna di diventare un famoso rapper e di conquistare il cuore della sua ragazza Sveta. È disposto a correre dei rischi in nome dei suoi sogni, ma le circostanze instradano la sua vita verso un’altra direzione.

Infine, il premio speciale della giuria di qualità –  presieduta da Clizia Fornasier e composta da Attilio Fontana, Camilla Filippi, Eleonora Ivone, Decimo Poloniato (Responsabile dell’Ufficio Cinema della Regione Veneto), Nicole Rossi ed Anna Maria De Luca – è stato assegnato ad un film belga Into dad’s woods del regista Vero Cratzborn: è la storia di Gina che a 15 anni, cerca di salvare suo padre, ricoverato in una clinica psichiatrica, uomo imprevedibile e stravagante di cui perdona prontamente gli eccessi e le stravaganze costanti. Un’analisi intelligente delle dinamiche familiari complesse nelle quali cercano di districarsi gli adolescenti. 

Come funziona il ffestival? Lo spiega a Tuttoscuola Manuele De Marco, vice direttore del vvfilmf: “Il vvfilmf chiede ai ragazzi di votare un film, chiedendo quindi di dare un giudizio, di produrre una discussione, di essere determinati nel fare una scelta personale rispetto ad un messaggio, ad una qualità formale, motivandola e rispettandone la scelta altrui”. “E’importante – commenta Elisa Marchesini, direttore generale del vvfilmf –  che non diventi una visione personale, ma una visione condivisa, perché se pur la fruizione può essere singola e autonoma, (visto il cambiamento relativo ad un problema reale e non controllabile delle possibilità distributive), vi deve essere una condivisa discussione contenutistica del prodotto messo a disposizione”.

” Ciò che ci interessa – spiega a Tuttoscuola Giorgio Collodet (coordinatore di produzione del vvfilmf – è quello di trovare delle opportunità e possibilità per far crescere, attraverso la didattica del linguaggio cinematografico e audiovisivo, le situazioni per cui i ragazzi possano diventare consapevoli dell’esperienza di visione, coltivandone uno sguardo criticopersonale e individuale con le interrogazioni, i dubbi e le domande che il cinema, i contenuti e le tecniche possono offrire. Il film può aiutare a capire un po’ di più la vita e porsi come soggetti attivi alla discussione e nella presa di coscienza”. Sottolinea Elisa Marchesini: “Per il vvfilmf, quindi, diventa inevitabile e assolutamente indispensabile creare delle occasioni per stimolare alla capacità di pensiero e di riflessione, in modo che le idee personali possano essere spiegatedibattute ed eventualmente contestate, con la disposizione al rispetto del pensiero altrui, in quella che deve diventare un’aggregazione condivisa, un’inclusione dei concetti e delle percezioni soggettive. Il fine ultimo non è quello il creare degli esperti di cinema, dei cineasti, ma di stimolare i ragazzi alla sensibilità del vedere, in modo che l’esposizione personale, attraverso un proprio punto di vista, ascoltando i punti di vista diversi, possa stimolare un giudizio soggettivo sicuramente peculiare”. 

Ci sentiamo orgogliosi – continua Manuele De Marco – di proporre la disponibilità alla visione consapevole del mezzo audiovisivo. Non vogliamo influenzare, condizionare, ma di incoraggiare, incuriosire, invogliare e provocare la capacità di discernimento e di arbitrio. Noi vogliamo stimolare la personale idea e quindi, in modo assoluto, la libertà di pensiero, di condivisione o di contestazione. Vogliamo sollecitare gli studenti, dai più grandi ai più piccoli, a che possano esprimere il proprio modo di vedere, il loro parere, le proprie prospettive in modo da rendere evidenti e discutibili tutte le angolazioni”.

Conclude il direttore generale del vvfilm Elisa Marchesini: Ecco che allora il vvfilmf è un’attività che contribuisce alla crescita di substrati per la formulazione di nuove idee, soprattutto creando i presupposti che possano essere  proposti, condivisi e compresi in modo chiaro per diventare occasioni di nuovi dibattiti. Ciò deve valere per tutti, perché nessuno deve essere escluso dalla possibilità e occasioni di cultura, conoscenza e libertà di espressione”.

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