Christian Raimo sotto accusa: nuova sanzione per il docente e scrittore. Ora rischia la sospensione senza stipendio

Christian Raimo, scrittore e docente, ha ricevuto una seconda sanzione disciplinare dopo aver espresso opinioni critiche sul ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, durante la festa nazionale di Alleanza Verdi-Sinistra. Le sue dichiarazioni, che mettevano in discussione le politiche del governo e denunciavano l’ideologia del ministro come “classista” e “sessista”, hanno sollevato un acceso dibattito sulla libertà di espressione in Italia.

Raimo ha descritto Valditara come un “bersaglio debole, sostenendo che rappresenti un concentrato di “deboli” ideologie governative. In un’affermazione che ha fatto discutere, ha paragonato la necessità di colpirlo a una battaglia contro “la Morte nera” in Star Wars. Tali affermazioni hanno portato all’apertura di un secondo procedimento disciplinare nei suoi confronti, rischiando di culminare in una sospensione senza stipendio o addirittura nel licenziamento, mentre è ancora in corso il ricorso contro la prima sanzione.

Raimo ha reagito con sconcerto, dichiarando all’ANSA: “Viene punita la libertà d’espressione e critica di scelte politiche di un ministero e di un governo.” Ha sottolineato che le sue critiche non sono state espresse in qualità di docente, ma come cittadino e giornalista, affermando di non aver mai attaccato Valditara personalmente, ma solo le sue idee e scelte politiche.

La vicenda ha scatenato una vasta solidarietà nel mondo della cultura. Un appello per Raimo è stato firmato da nomi noti, tra cui il premio Nobel Giorgio Parisi, i cantanti Colapesce e Dimartino, e gli scrittori Roberto Saviano e Nicola Lagioia. Molti di loro hanno descritto la situazione come “grave e allarmante”, evidenziando un trend preoccupante per la democrazia in Italia.

Il tema è diventato anche un caso politico, con i parlamentari del Partito Democratico che hanno sottolineato l’inaccettabilità di una punizione per un docente che esprime opinioni critiche. “Solo nei regimi questo diritto viene censurato e punito”, hanno dichiarato. Anche la Sinistra italiana ha espresso il suo dissenso, con il segretario Nicola Fratoianni che ha invitato il governo a smettere di “fare i gendarmi” e a concentrarsi sulle reali esigenze del mondo della scuola.

Si può essere d’accordo così come si può essere lontani anni luce dalle idee e dalle esternazioni del professor Raimo – ha dichiarato Antonio Casocapogruppo M5S in commissione cultura alla Camera –, ma la sola idea che un docente possa rischiare il licenziamento per aver contestato anche aspramente l’idea di scuola ed istruzione propugnata da Giuseppe Valditara è contraria dalla missione profonda della scuola nel nostro Paese. La libertà di espressione, di critica e di contestazione sono alla base della democrazia. Giuseppe Valditara faccia retromarcia e intervenga in prima persona per evitare l’ennesima torsione autoritaria della scuola italiana sotto questo governo”.

Al contrario, il centrodestra ha derubricato la vicenda a una polemica strumentale. Giorgia Latini, vicepresidente leghista della commissione Istruzione, ha difeso l’operato degli uffici scolastici, mentre la senatrice di FdI, Ella Bucalo, ha definito inaccettabili i toni usati da Raimo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA