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Certificazione d’ufficio della disabilità. Si può fare?

Il ministero della Sanità ha dato il via all’applicazione del regolamento e le Asl stanno procedendo a tappeto nei confronti dei bambini disabili inseriti nelle scuole.

In queste settimane arrivano dal territorio segnali non del tutto confortanti sulla messa in atto di questa procedura, avviata spesso senza nemmeno coinvolgere le scuole.

L’ultima in ordine di tempo, con tanto di protesta di genitori e di insegnanti, viene dalla Liguria, dove, in base a quanto riferisce un organo di stampa nazionale, le Asl hanno convocato d’ufficio bambini e loro genitori di fronte alla commissione medico-collegiale che si occupa delle invalidità.

Il quotidiano riferisce del disagio di bambini e genitori per quella che viene giudicata una procedura burocratica poco attenta alla situazione dei minori coinvolti e che incide su situazioni delicate difficili. Ma c’è di più.

A parte il merito dei modi e della procedura, si direbbe, se i fatti stanno realmente avvenendo in questo modo, che vi sia anche una questione di legittimità con una probabile violazione della norma disposta dal Consiglio dei ministri un anno fa (dpcm 186/2006), dopo una lunga procedura consultiva che ha visto coinvolti la Conferenza unificata, le Commissione parlamentari e il Consiglio di Stato.

Questo regolamento per le certificazioni prevede innanzitutto che le certificazioni vengano rilasciate a richiesta delle famiglie (che invece non erano nemmeno state preavvertite dal cambiamento, visto che anche la scuola è stata non coinvolta).

Ma le nuove procedure di accertamento non prevedono che siano accertate le situazioni di disabilità già in atto. La norma finale del dpcm 186 prevede infatti che “Le disposizioni del presente decreto si applicano agli accertamenti da effettuarsi successivamente alla sua entrata in vigore.”

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