Certificazione delle competenze? No grazie

Sembra proprio che la proposta di introdurre già da quest’anno la certificazione delle competenze al termine del primo ciclo di istruzione non piaccia ai sindacati.

Il ministero della Pubblica Istruzione, mettendo in atto quanto preannunciato dal ministro Fioroni all’inizio dell’anno scolastico, si accinge a sperimentare un modello nazionale, aperto e flessibile, di certificazione delle competenze.

I sindacati della scuola, informati in via preventiva, hanno espresso sostanzialmente un non gradimento.

La Flcgil ritiene che vada “prioritariamente definito un quadro chiaro di competenze da conseguire” e che vadano rivisti “gli obiettivi di apprendimento insieme alle indicazioni nazionali” che, come è noto, sono attualmente in fase di revisione.

Solo dopo che il quadro normativo sarà definito, si potrà sperimentare, secondo la Cgil-scuola, un modello di certificazione.

La Gilda propone di rinviare l’attuazione della certificazione al prossimo anno scolastico per “non dover vivere una condizione caotica analoga a quella sorta con la compilazione del portfolio”.

Per l’Associazione nazionale presidi (www.anp.it), più cauta in proposito, “le scuole devono avere la facoltà di integrare tale attestazione con annotazioni relative all’arricchimento dell’offerta formativa”.

Si aspetta ora il parere del CNPI, previsto per il prossimo 8 marzo.