C’è chi dice no. Se le scuole rifiutano la modifica delle quarantene

La capacità di dare immediata applicazione alla legge, senza attendere le indicazioni ministeriali, sta mettendo a dura prova in queste ore il rapporto fiduciario tra la scuola e le famiglie. Da alcuni giorni erano noti, se pur ufficiosamente, i cambiamenti sul dimezzamento della durata delle quarantene e sul significativo innalzamento del numero di alunni contagiati (almeno cinque) che può determinare la sospensione delle attività didattiche in presenza. Da oggi, sabato 5 febbraio, il cambiamento, però, è diventato ufficiale, perché il decreto-legge n. 5, pubblicato ieri sera in Gazzetta Ufficiale, ha disposto l’immediata entrata in vigore delle nuove disposizioni con efficacia già in data odierna.

Il decreto-legge ha disposto anche l’abrogazione delle precedenti disposizioni, con effetto immediato, eliminando qualsiasi incertezza sulla vigenza delle precedenti disposizioni.

Da lunedì ci dovrebbe essere, dunque, un quasi “libera tutti” degli alunni in quarantena e un ritorno ad una quasi normalità per migliaia di alunni.

Il condizionale è purtroppo d’obbligo, perché vengono segnalati numerosi casi di scuole che non intendono rivedere le precedenti disposizioni restrittive, lasciando capire di essere in attesa di indicazioni superiori (come se la legge avesse bisogno di essere interpretata).

Si segnalano già proteste di genitori che lunedì intendono, comunque, portare a scuola i figli, facendosi forti, giustamente, delle nuove disposizioni di legge, ignorate, incredibilmente, da alcune scuole frequentate dai figli.

Se il ritardo di comunicazione alle famiglie da parte delle scuole può essere scusato dalla concomitanza di tempi ristretti del fine settimana, al contrario invece, un rifiuto di modificare le precedenti disposizioni in attesa di ordini superiori non può essere accettato in alcun modo.

Basteranno le prossime ore per assicurare per lunedì un rientro a scuola di migliaia di alunni, liberati dalle quarantene oppure, come qualche genitore ha minacciato, verranno chiamati i carabinieri per costringere le scuole riottose a dar corso alla legge?

La Regione Veneto ha anticipato l’informazione per le nuove regole che l’USR Veneto ha immediatamente diramato alle scuole

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