
Carta docente/1. L’ipotizzata riduzione dell’importo inguaia il ministro

La questione della riduzione dell’importo della Carta del docente di ruolo dai 500 euro, previsti dalla legge 107/2015, agli ipotizzati 425 per scendere fino a 400 euro, sarà al centro dell’incontro del ministro dell’istruzione Valditara con i sindacati della scuola previso per martedì 8 ottobre.
In vista dell’incontro, i sindacati prendono posizione nettamente contraria, come emerge, ad esempio, dalle dichiarazioni di Ivana Barbacci, segretaria generale della Cisl-scuola.
“Non è accettabile il taglio che si prospetta per la card docenti, di cui va confermato l’importo; nel frattempo è necessario renderla disponibile anche per i docenti precari, a partire da quelli che attendono di vedere applicate le sentenze in base a principi confermati dalla Cassazione”.
“Ancora una volta – sottolinea la Barbacci – i fatti contraddicono le parole: Tutti d’accordo sulla necessità di incrementare le retribuzioni nella scuola, avvicinandole a quelle degli altri Paesi europei, ma intanto si diminuisce l’importo reso disponibile con la card. Poiché in buona parte la card è utilizzata per accedere ad attività formative, ecco un’altra contraddizione stridente con le affermazioni che indicano nella formazione in servizio un fattore di valenza strategica su cui investire”.
Il ministro Valditara si troverà ancora una volta tra l’incudine e il martello, tra la richiesta dei sindacati (che probabilmente condivide) e il muro del MEF che sulla card intende forse far cassa per difendersi dall’”assalto alla diligenza” che potrebbe venire a seguito della sentenza della Cassazione a favore dell’estensione della card a favore di docenti precari.
Si tratta di una sentenza a cui, per il momento, non ha fatto seguito alcuna norma di legge (i numerosi emendamenti in tal senso nella conversione del DL sulla sicurezza sono stati tutti respinti), ma una agguerrita schiera di studi legali potrebbe aiutare migliaia di docenti supplenti ad ottenere la card, invocando la sentenza della Cassazione (sentenza 30 ottobre 2023, n. 29961 a favore anche dei docenti con contratto a tempo determinato annuale o fino al 30 giugno).
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