
”Anche le scuole cristiane sono pubbliche, ci abbiamo messo tanto tempo a fare passare questo concetto e l’aggettivo paritario che si utilizza è troppo poco. Non mi sta bene”.
È questa, in sintesi, l’esplicita affermazione dell’arcivescovo di Milano, cardinale Angelo Scola, intervenuto ieri mattina in piazza del Duomo a Milano al termine della trentaduesima edizione della marcia delle scuole cattoliche, private e paritarie ‘Andemm al Domm’, promossa dalla diocesi milanese.
“In Italia chiediamo che ci sia libertà di proposta scolastica – ha continuato Scola rivolto agli oltre 30 mila studenti, insegnanti e genitori presenti in piazza del Duomo – verificata e garantita dalle istituzioni, che la governino ma non pretendano di gestirla“.
Non è ben chiara quest’ultimo passaggio sulla gestione (così, come riferita dalle agenzie), visto che la legge sulla parità (n. 62/2000) prevede l’obbligo di conformarsi all’ordinamento scolastico statale per ottenere e mantenere la parità scolastica.
L’arcivescovo di Milano ha sottolineato ”non vogliamo sminuire o togliere nulla alla scuola di Stato, anzi auspichiamo che aumenti di qualità. Chiediamo solo libertà totale e intera per offrire a chi vuole una proposta educativa che le famiglie sentano in continuità con la loro esperienza”.
Poco prima dell’intervento di Scola alcuni studenti della Rete studenti sono saliti sul monumento equestre dedicato a Vittorio Emanuele II in piazza Duomo con uno striscione con la scritta “Senza oneri per lo Stato”, in polemica con i finanziamenti pubblici alle scuole private.
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