Camusso, risorse ok, ma non solo per edilizia

Dire che si fa uno stanziamento consistente, intervenire rispetto all’edilizia scolastica e rimettere in sicurezza le scuole è un’esigenza che abbiamo manifestato in tantissime occasioni, è una scelta assolutamente importante, però non può essere l’unica risorsa che si spende per la scuola in questa stagione”. Lo ha detto la segretaria della Cgil, Susanna Camusso, intervenendo al congresso della Rete degli studenti medi, in corso a Perugia.

Noi – ha aggiunto Camusso – stiamo ancora aspettando che si rimettano le risorse che le leggi precedenti hanno tolto. Gli insegnanti rivendicano giustamente i loro contratti e le loro retribuzioni, ma se li paghi con i fondi scolastici – ha osservato – vuol dire che nelle scuole non fai progetti formativi e non vai oltre”.

Per la Cgil però, che ne parla anche nel suo piano del lavoro, “La grande vera riforma è quella che si cominci a considerare l’innalzamento dell’obbligo scolastico perchè diventi il punto di partenza dell’istruzione come grande vettore di sviluppo”. Per cominciare, argomenta la leader del sindacato, l’Italia è uno dei pochi Paesi del mondo sviluppato che “continua ad avere nei fatti l’obbligo a 15 anni, visto che a 15 anni è l’ingresso al lavoro anche se la teorica affermazione del diritto allo studio è quella dei 16”. Ma occorrerebbe andare oltre perché “ad oggi abbiamo un obbligo scolastico che sta a metà di un ciclo di istruzione”, e questo “è come dire faccio una norma per garantirne l’evasione, perché  non ha avuto invece ovviamente l’effetto di allungare un obbligo generalizzato fino alla fine del ciclo scolastico”.

Camusso su questo punto non è stata del tutto esplicita. “Fino alla fine del ciclo scolastico” potrebbe voler dire “fino alla maturità”, cioè fino a 19 anni: un obiettivo che finora non era stato fissato da nessuna forza politica o sociale.