Calo iscritti università, Sinopoli: ‘Dramma generazionale’

Sul forte calo degli immatricolati all’università, che sono ormai meno della metà degli studenti che conseguono il diploma di scuola superiore, prende posizione la Flc Cgil attraverso una nota del suo segretario Francesco Sinopoli.

Le cause del fenomeno”, secondo il sindacalista, “sono da attribuire ad almeno tre fattori congiunturali molto evidenti: 1. l’aumento dell’impoverimento delle famiglie della classe media, che non possono più sostenere uno o più figli all’Università; 2. la riduzione delle risorse finanziarie per gli Atenei del Mezzogiorno, che ha imposto a tanti studenti l’alternativa, drammatica, tra partire per il Nord, affrontando spese enormi, o non iscriversi all’Università; 3. il disimpegno di alcune Regioni nel finanziamento e nel potenziamento del diritto allo studio”.

A queste ragioni, nota Sinopoli, si aggiunge “una sorta di scoraggiamento generazionale, di nichilismo, di perdita di speranza nel futuro migliore, manifestati col voto referendario del 4 dicembre scorso”, che trova conferma anche nei dati sull’occupazione che mostrano che “siamo ormai in presenza di un’angosciante questione generazionale, da riportare immediatamente all’apice dell’agenda politica del governo e di tutte le forze sociali”.

Il rischio che si corre, in assenza di interventi, è quello di avere “una formazione universitaria per pochi eletti, i quali avranno inoltre accesso ai posti di lavoro meglio retribuiti”. Per evitare che ciò accada,  e che “la povertà materiale diffusa non divenga il pilastro di una diffusa povertà culturale”, “servono politiche più efficaci per il diritto allo studio”. Da varare con urgenza.