Buona Scuola/2. Toni aspri alla Camera, complice la campagna elettorale

Anche la scuola è in campagna elettorale. La discussione degli emendamenti in Commissione Cultura, con la previsione di portare in aula alla Camera nei prossimi giorni il testo della Buona Scuola emendato, cade proprio nel pieno della campagna elettorale per i rinnovi di sette consigli regionali.

Sull’onda del riuscito sciopero del 5 maggio, le opposizioni cavalcano il momento favorevole, e con loro sembra farlo anche la minoranza del PD (ferita dalla questione dell’Italicum) con l’obiettivo comune di fare male al Governo e al suo premier.

Le diverse dichiarazioni di rappresentanti delle opposizioni componenti della Commissione Cultura (tra le eccezioni la responsabile scuola di FI Elena Centemero) sembrano infatti indifferenti alle numerose modifiche proposte dalla relatrice di maggioranza, on. Coscia del PD, con l’evidente intenzione di considerare diverse criticità emerse dalla mobilitazione della scuola.

Si tratta quasi sempre di dichiarazioni che hanno il sapore di slogan.

SEL: Quello del governo resta un testo autoritario, sbagliato e pasticciato che andrebbe immediatamente ritirato. Sel ribadisce la richiesta di un decreto urgente sulle assunzioni dei precari e di un nuovo testo riscritto col mondo reale della scuola.

M5S: l’impianto del provvedimento è rimasto invariato in tutti gli elementi sostanziali: assunzioni, poteri ai dirigenti scolastici,  5xmille. Anzi, non bastasse, i nuovi emendamenti della relatrice Coscia peggiorano ulteriormente il Ddl. Sono indifendibili. Il Pd si sta macchiando di un vero e proprio delitto: si fermino o verranno ricordati come gli assassini della scuola pubblica italiana!.

Giudizi acritici che sembrano vere e proprie pregiudiziali. Si ha la netta impressione che non vi sia più la normale dialettica esistente all’interno della Commissione prima dello sciopero e che si vada verso le tensioni politiche che hanno caratterizzato il dibattito sull’Italicum.