Buona Scuola: il piano di assunzioni può corrispondere ai bisogni reali delle scuole?

Il mega piano di assunzioni con quei 148 mila docenti da immettere in ruolo in un colpo solo a settembre serve soltanto a stabilizzare migliaia di lavoratori della scuola o deve servire al sistema scolastico nazionale per potenziare e qualificare l’offerta formativa?

Dal testo della Buona Scuola si evince chiaramente che il Governo, con l’assunzione di massa, intende rispondere ai bisogni reali delle scuole.

Se è vero che si vuole tener conto dei bisogni effettivi delle scuole, perché non consentire loro di rappresentare le proprie esigenze nel momento di assegnazione di sede ai docenti?

Perché non consentire alle scuole di scegliere, almeno in parte, i docenti che in base al profilo professionale corrispondono ai bisogni reali delle scuole?

Invece, quasi certamente, si andrà alla costituzione dell’organico funzionale di istituto in termini esclusivamente quantitativi come conseguenza del surplus di docenti, senza che vi sia alcuna corrispondenza, se non per mera casualità, tra esigenze e aspettative della scuola e competenze professionali dei docenti assegnati.

Eppure, insistiamo, questa operazione irripetibile dell’immissione in ruolo di masse di docenti con la costituzione dell’organico funzionale d’istituto può essere l’occasione per una svolta qualitativa verso l’autonomia delle istituzioni scolastiche, alle quali verrebbe riconosciuto il diritto di scelta per qualificare la propria offerta formativa.