Buona Scuola, Centemero: ‘Vogliamo dati e trasparenza. Riforma solo grande piano assunzionale’

Serve una indagine conoscitiva sulla scuola perché “credo che a distanza di 2 anni scolastici, stiamo iniziando il terzo, sia opportuno rendere noto in modo chiaro e trasparente i dati relativi all’implementazione della riforma sulla Buona Scuola“. Lo dice la responsabile scuola di Forza Italia, Elena Centemero, nel corso di una conferenza stampa alla Camera.

Ascolta le parole di Elena Centemero

Ci vogliono i dati che dimostrino che questo provvedimento abbia avuto efficacia – continua – noi riteniamo che la Buona scuola sia stato solo un grande piano assunzionale“.

Vogliamo capire gli effetti reali del piano di mobilità straordinaria – ha detto la responsabile scuola di Forza Italia -, con il numero di insegnanti trasferiti, in assegnazione provvisoria e in utilizzo. Quanti supplenti hanno ricoperto le cattedre dei docenti di ruolo, che sono stati assegnati o utilizzati in altre sedi? E con quali costi per lo Stato? Quanti sono i docenti che ricoprono posti di sostegno senza averne il titolo? Le famiglie hanno diritto di sapere chi segue i propri figli! E ancora, quanti docenti hanno superato l’anno di prova previsto? La valutazione della capacità di insegnare è reale o è solo un ‘pro forma’?“.

Secondo Centemeroil piano immissioni ha dato luogo a una grande conflittualità e una lotta tra poveri. Chiediamo ci venga detto quante persone ci sono nelle graduatorie, se la ‘supplentite’ è finita e quanto è costata allo Stato. Insomma, gli interrogativi sul tavolo sono molti, complessi e importanti. Purtroppo la presidenza della Commissione Cultura della Camera ha opposto alla nostra richiesta di indagine un ostacolo legato al poco tempo a disposizione prima della fine della legislatura. Ecco perché intendo trasformare i punti illustrati in 30 atti di sindacato ispettivo, come interrogazioni, interpellanze e question time, che presenterò nei prossimi mesi per avere risposte immediate che servono ad orientare le scelte politiche in modo chiaro e trasparente. Il governo ha il dovere e la responsabilità di dire le cose come stanno”. conclude.

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