Ricordiamo che per assicurare anche ai docenti delle scuole paritarie il medesimo trattamento sulla carta per l’aggiornamento non servirebbe un investimento eccessivo in rapporto al beneficio e al significato connesso. Abbiamo calcolato che potrebbe essere sufficiente incrementare del 4% lo stanziamento previsto a questo scopo dalla Legge 107/2015, cioè di circa 15 milioni di euro rispetto ai 381 fissati dalla legge. Non solo: ricordiamo pure che sul finanziamento 2015 rimarranno non assegnati circa 8 milioni per mancata nomina in ruolo di circa 16 mila docenti.
Insomma, la legge sulla “Buona scuola” prevede un obbligo di essere aggiornati per tutti ma dà i mezzi per farlo solo ad alcuni. Questa asimmetria di trattamento non è equa e non è neanche nell’interesse dello Stato, che ha “come obiettivo prioritario l’espansione dell’offerta formativa” (art. 1 comma 1 della legge n. 62/2000), cioè di tutta l’offerta, indipendentemente da chi la eroghi, aderendo al sistema nazionale di istruzione. E a nostro avviso – come abbiamo più volte sostenuto – lo Stato avrebbe in generale tutto l’interesse a sostenere con continuità e certezza di risorse la scuola paritaria nell’insostituibile servizio pubblico da essa svolto.
La palla passa al Parlamento, che sta esaminando la legge di stabilità. Basterebbe approvare un emendamento.
Dite la vostra scrivendo a redazione@tuttoscuola.com
Per approfondimenti:
Berlinguer contro la discriminazione dei docenti delle paritarie
Santerini (Per l’Italia)contro la discriminazione dei docenti delle paritarie
Molea (Scelta civica) contro la discriminazione dei docenti delle paritarie
Pittoni (Lega) contro la discriminazione dei docenti delle paritarie
La Buona scuola dimentica i docenti delle paritarie
Card per docenti delle paritarie? Basterebbero 15 milioni di euro
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