Bonus e valutazione: sindacati contro USR Veneto

Scendono in campo i segretari generali dei sindacati. Chiesto l'immediato ritiro della nota dell'USR Veneto

Forte e unitaria polemica dei sindacati scuola nazionali Flc Cgil, Cisl scuola, Uil scuola e Snals contro la nota emanata il 16 febbraio dall’USR Veneto per fornire “orientamenti e riflessioni” ai componenti esterni dei Comitati di valutazione. La nota, scrivono i segretari generali delle quattro organizzazioni sindacali, “appare approssimativa sotto il profilo argomentativo per quanto riguarda le riflessioni di natura giuridica nelle quali incautamente si avventura“.

Il documento dei sindacati, indirizzato al direttore dell’USR Veneto e per concoscenza al Ministro Srefania Giannini, dopo aver premesso che “non sta certamente alle organizzazioni sindacali valutare l’opportunità di atti di assoluta intempestività e che vanno ben oltre il raggio di competenza di un ufficio scolastico regionale”, sottolinea che “anticipare, senza averne alcun titolo, le linee guida nazionali che la legge 107, al comma 130, prevede siano emanate dal Miur e non dagli UUSSRR solo al termine del triennio 2016/2018, è un atto di ingerenza inaccettabile nell’autonomia delle singole scuole“.

Seguono le obiezioni nel merito della nota dell’USR Veneto, che riportiamo qui di seguito.

Numerose appaiono le incongruenze e le errate interpretazioni delle norme di riferimento, su diverse questioni che la nota pretenderebbe di chiarire: la qualificazione del Comitato di valutazione quale organo non perfetto, la facoltà del dirigente di procedere con atti sostitutivi in assenza di criteri, l’applicabilità alla scuola delle disposizioni in materia di valutazione della performance, l’asserita assenza di riserva costituzionale ai fini di sostenere la non ammissibilità della contrattazione sul bonus, ancorché la legge 107 lo qualifichi come salario accessorio, e altro ancora. Incongruenze e licenze interpretative che rendono ancor più ampiamente motivate le riserve di legittimità nei confronti di una circolare che già appare viziata sotto il profilo dell’eccesso di competenza“.

La questione, pur essendo localizzata nel Veneto, assume una rilevanza nazionale, e così a muoversi sono i sindacati nazionali, non quelli regionali, preoccupati evidentemente che la presa di posizione dell’USR del Veneto possa essere condivisa da altri USR con l’avallo del Ministero. Lo si deduce dalla parte finale della lettera dei sindacati. 

Sul piano politico“, scrivono Pantaleo, Gissi, Turi e Nigi, “è di tutta evidenza la gravità di un atto assunto fuori da ogni preventivo confronto né informativa con le organizzazioni sindacali, che si pone deliberatamente in conflitto con le posizioni da queste espresse su materie riconducibili alle loro prerogative, e che anche per questo è destinato ad accrescere ulteriormente lo stato di disagio, tensione e preoccupazione con cui chi lavora nella scuola sta vivendo “innovazioni” in gran parte non condivise. Per queste ragioni, esprimendo con la massima nettezza il proprio dissenso politico, le organizzazioni sindacali Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals Confsal  hanno inviato  al Direttore dell’USR Veneto, e per conoscenza al Miur formale diffida  a ritirare immediatamente la nota 2982 del 16 febbraio 2016. In difetto, valuteranno l’eventuale presentazione di impugnative legali”.