Bernardo (Ap): ‘In arrivo una legge sull’educazione finanziaria’

Passi avanti sull’attuazione della strategia nazionale per l’educazione finanziaria, un pacchetto di misure che mirano a potenziare la formazione in materia economica per i giovani in età scolare e gli adulti: il lavoro portato avanti da Tuttoscuola inizia a trovare una risposta. Il presidente della commissione Finanze della Camera, Maurizio Bernardo (Ap), e il capogruppo del Pd in commissione, Michele Pelillo, hanno depositato in commissione al Senato un emendamento al dl salva banche che ricalca la proposta di legge già discussa e approvata in Commissione a Montecitorio. Una novità che sembra avere tutte le chance per essere approvata perché gode dell’apertura da parte del Governo. Come conferma ai microfoni di Tuttoscuola in questa intervista l’onorevole Bernardo

Clicca qui e ascolta l’intervista di Tuttoscuola all’on. Bernardo

On. Bernardo, ci illustra la vostra proposta sull’educazione finanziaria?
“La novità rispetto a quando abbiamo presentato la proposta di legge in commissione Finanze e che abbiamo anche approvato è che l’educazione finanziaria venga inserita, attraverso un emendamento, all’interno del decreto salva risparmio che è in discussione al Senato. Quindi potremmo dotare il Paese di una legge sull’educazione finanziaria nel giro di un mese, cosa che credo utile al risparmiatore perché si definiscono le linee guida e di indirizzo sia per i giovani che per gli adulti”. 

Quali sono le linee guida?
“Innanzitutto la formazione di un coordinamento all’interno del ministero dell’Economia che vedrà coinvolti anche il ministero dell’Istruzione e il ministero dello Sviluppo Economico con quelli che sono i soggetti che ricoprono un ruolo all’interno del mondo finanziario. Mi riferisco a Banca Italia, a Consob, alle agenzie e agli organismi di vigilanza, ai rappresentanti del mondo bancario e ai consumatori. Questo è per tracciare le linee di indirizzo che verranno poste in esame anche al Parlamento italiano anno dopo anno, per dare uniformità alle tante iniziative presenti sul territorio e promuovere progetti con il mondo delle categorie produttive, delle professioni, delle università, del no profit perché sia il più ampio possibile utilizzando la tecnologia oggi usata dai più giovani ma anche dai meno giovani”. 

Quale sarà il ruolo delle scuole?
“Il ruolo delle scuole diventa fondamentale al pari di quello degli adulti. L’idea è che venga inserita all’interno del mondo delle scuole l’educazione finanziaria come uno dei corsi fondamentali. Quindi preparare le nuove generazioni. La cosa interessante è che noi abbiamo pensato anche agli adulti, cioè a coloro che hanno vissuto la crisi bancaria italiana in maniera evidente e a volte anche drammatica e quindi dotarli di quelle informazioni, di quella consapevolezza nell’acquistare prodotti finanziari, conoscere la terminologia ma soprattutto anche quali sono i prodotti e quali i rischi”.

Che tipo di ruolo avranno invece le università?
“Si tratta di ruoli diversi che si sviluppano, a mio avviso, in più direzioni. Premessa l’autonomia delle diverse università, da una parte mi risulta che soprattutto nei corsi di Economia e Commercio già il tema dell’educazione finanziaria, entrando chiaramente nel dettaglio e in aspetti più tecnici, sia in vigore, dall’altra credo che il mondo universitario possa dare un contributo importante, attraverso figure preparate, per andare in giro per le scuole, nel mondo delle categorie, in quello della terza età a fare quelle lezioni e quelle informazioni che a noi mancano”.