Giovedì 17 si è tenuto presso l’aula Aldo Moro della Camera dei deputati il convegno promosso da Elena Centemero, parlamentare membro della I Commissione Affari costituzionali della Camera e responsabile del Dipartimento scuola e università di Forza Italia, dedicato al tema “Libertà di scelta educativa in Europa”.
Nel suo intervento Luigi Berlinguer ha dato prova, ancora una volta, della sua sperimentata capacità di coinvolgere anche emotivamente la platea alla quale si rivolge attraverso una sapiente combinazione di pragmatismo (del quale fa parte anche una venatura di captatio benevolentiae) e di retorica visionaria, proiettata in un futuro da lui abilmente presentato come possibile e perfino imminente.
L’esordio è stato scintillante: “Solo la Corte costituzionale può decidere se una norma è costituzionale o no. Non i costituzionalisti ‘idéologues’, che pretendono di esserne i custodi”. Ce l’aveva con i non pochi costituzionalisti che in passato, ma anche recentemente, hanno attaccato la sua legge sulla parità (62/2000) e soprattutto quella interpretazione dell’art. 33 comma 3 della Costituzione – alla quale Berlinguer si è recentemente avvicinato – che considera possibile il finanziamento delle scuole paritarie da parte dello Stato. A sostegno della sua tesi l’ex ministro ha citato la posizione assunta in tal senso in sede costituente dal liberale Epicarmo Corbino, presentatore insieme al socialista Tristano Codignola (che però Berlinguer non ha citato) del noto inciso-emendamento “senza oneri per lo Stato”.
A suo giudizio la legge 62 ha contribuito ad attenuare la contrapposizione statale/non statale e, insieme alla maggiore autonomia delle scuole, ad accrescere il pluralismo dell’offerta formativa, che nel suo insieme – ha affermato – è migliorata anche sotto il profilo qualitativo. Per questo vanno viste con preoccupazione le difficoltà economiche che affliggono le scuole paritarie: la loro chiusura è un danno per l’intero sistema educativo perché ne riduce il pluralismo e la competizione nel segno dell’innovazione, che oggi non può che essere rivolta al superamento del disciplinarismo e all’affermazione del principio di inclusione: un obiettivo strategico di tutto il sistema pubblico, e non solo della sua componente statale, come gli idéologues vorrebbero, e che richiede l’alleanza di tutti gli innovatori, ovunque operino.
Come salvare e anzi rilanciare il ruolo delle scuole paritarie? Berlinguer non ha risposto in modo esplicito alla domanda del moderatore, ma ha difeso il principio della detraibilità delle rette contenuto nella legge 107/2015 “che non è liberticida”, ha sottolineato con forza.
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