Benessere digitale dei giovani a rischio: un nuovo rapporto OCSE

L’indagine PISA 2022 si sta confermando come una inesauribile miniera di informazioni comparate sui livelli di apprendimento dei quindicenni non solo nelle tre classiche competenze di base (alfabetizzazione, matematica, scienze) ma anche in altre come quelle di tipo finanziario, civico-politico, e da ultimo, con particolare evidenza nell’edizione del 2022, digitale, informazioni spesso collegate anche all’analisi del background socio-culturale degli studenti.

A quest’ultimo tema, quello della digitalizzazione e delle sue conseguenze sulla qualità della vita dei giovani, è dedicato un nuovo rapporto dell’OCSE, intitolato How’s Life for Children in the Digital Age?, che sarà discusso a Parigi il prossimo 6 giugno in un webinar di approfondimento, ma il cui testo è già leggibile online cliccando qui.

La tecnologia digitale sta trasformando profondamente la vita dei bambini, spiega il rapporto: “Nei paesi OCSE il 96% dei quindicenni ha accesso a un computer o un tablet a casa e il 98% possiede uno smartphone con accesso a internet. Inoltre, almeno il 50% degli adolescenti trascorre online più di 30 ore a settimana, con alcuni che superano le 60 ore. Questi dati offrono spunti di riflessione sul perché il 17% dei quindicenni riferisce di sentirsi ansioso o a disagio quando si trova lontano dai propri dispositivi digitali”.

Riportiamo qui di seguito la tabella pubblicata nel rapporto, dalla quale risulta che i Paesi dove il fenomeno è più rilevante, fino a toccare quasi il 30% dei quindicenni, sono la Turchia, la Slovacchia e la Polonia, mentre quelli dove incide di meno (poco sopra il 10%) sono la Corea e l’Olanda, forse perché da più tempo digitalizzati.

Children who report feeling nervous/anxious without their digital devices 
% of children, 2022

Il rapporto analizza le opportunità e i rischi connessi alla ormai incontenibile diffusione dei media digitali nella vita dei giovani, delineando alcune strategie chiave per proteggerli, responsabilizzarli e supportarli nel mondo digitale di oggi.

Un approccio che coinvolga lintera amministrazione”, scrive nell’introduzione Mathias Cormann, segretario dell OCSE, “è fondamentale per sviluppare politiche che comprendano tutte le dimensioni dell’impatto digitale sui bambini, tra cui salute, istruzione e benessere sociale. Per raggiungere questo obiettivo, è necessaria una forte collaborazione tra i vari enti governativi responsabili di questi ambiti e coloro che supervisionano la regolamentazione digitale. È inoltre necessaria una migliore comprensione dell’interazione tra il comportamento digitale dei bambini e le vulnerabilità preesistenti. Ciò include l’analisi delle opinioni di professionisti, genitori e giovani, in particolare quelli che hanno vissuto esperienze di casi gravi, per identificare i fattori di vulnerabilità e le dinamiche che li determinano.

Servirà comunque, in ogni caso, ampliare e approfondire la conoscenza del problema dal punto di vista socio-psicologico, neurologico e pedagogico-didattico.

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