Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Bella ciao finisce in Parlamento

Possono gli alunni di una scuola media intonare “Bella ciao” nel Palazzo di viale Trastevere senza previa programmazione e autorizzazione?

Secondo la preside della scuola media romana “Gioacchino Belli” no, e per questo la dirigente scolastica ha inviato una lettera a tutti i docenti e genitori per deprecare il fatto. Secondo i parlamentari del Pd Walter Verini e Maria Coscia invece sì, visto che hanno presentato una interrogazione al ministro Gelmini nella quale chiedono al Governo se sia “a conoscenza di una lettera del Dirigente Scolastico della stessa scuola, inviata a docenti, alunni e famiglie, che contiene giudizi incredibili sull’episodio“.

La preside aveva scritto che “esistono luoghi e tempi opportuni nei quali sostenere con la serietà del proprio lavoro, idee e convincimenti che, pur nella libertà di pensiero, non devono mai diventare mancanza di rispetto o offesa verso istituzioni o persone” e che “gli esempi devono provenire dagli adulti, ancor più se educatori come i docenti, cui compete arginare, eventualmente gestire, se possibile prevenire azioni poco o mal ponderate“.

Ma per i due deputati interroganti quelli contenuti nella lettera della preside sono “giudizi offensivi e denigratori nei confronti di comportamenti spontanei e naturali di alunni che hanno interpretato il coro in una bella giornata festosa” (era lo scorso 27 maggio, e l’occasione era la “settimana della musica”), ma soprattutto “nei confronti dei valori che stanno alla base della nostra convivenza civile, della nostra Costituzione, della nostra Repubblica nata dalla Resistenza e dalla Guerra di Liberazione, di cui ‘Bella ciao’ rappresenta un simbolo di grande valore e intensità“.

Per questo i due deputati democratici chiedono al ministro Gelmini “quali iniziative si intende prendere” nei confronti della preside della scuola “Belli”.

L’impressione, per la verità, è che la vicenda sia andata un po’ troppo sopra le righe. Forse la dirigente scolastica poteva esprimere il suo punto di vista in modo più sobrio, ma gli interroganti non possono sottovalutare il fatto che compito della scuola è anche quello di disciplinare e ricondurre a regole i “comportamenti spontanei e naturali degli alunni”. E tra le regole c’è anche l’autodisciplina e il rispetto di ciò che è stato programmato. O no?

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