Battesimo in Parlamento per il ministro Fioroni

Il Parlamento lo conosce come le sue tasche, ma come ministro non aveva ancora tenuto un discorso ufficiale.
Esame superato per il ministro dell’istruzione Giuseppe Fioroni nella prima audizione in Parlamento, svoltasi il 29 giugno. Secondo il presidente della Commissione Cultura della Camera Pietro Folena la relazione di Fioroni “è stata ottima“, e “riapre un dialogo con il mondo della scuola che aveva subito l’autoritarismo” della precedente maggioranza.
La scuola italiana” non è morta e soprattutto “non è inguaribile“, ha detto Fioroni, che ha affrontato molti temi, dall’integrazione degli alunni disabili al tempo pieno, come vedremo.
Nel suo intervento il ministro Fioroni ha sottolineato che, nella passata legislatura, uno dei limiti del processo attuativo della riforma del sistema scolastico sarebbe da ricercare nella sottovalutazione del livello di coinvolgimento delle Regioni nella definizione delle politiche Eppure le Regioni sono soggetti coessenziali per la definizione delle procedure, delle condizioni e dei contesti nei quali collocare i contenuti e i percorsi attuativi di un riassetto del sistema educativo.
Queste le ragioni più significative che hanno spinto la nuova maggioranza a sospendere gli effetti dei decreti varati in fretta e furia il 28 dicembre 2005 dall’allora ministro Moratti come presupposti per la decisione di anticipare al settembre 2006 – disattendendo l’impegno assunto con le Regioni – l’avvio della sperimentazione del secondo ciclo.