Banchi monoposto: via all’operazione quadrifoglio per salvare le relazioni

La sistemazione dei banchi monoposto all’interno dell’aula dove, prima ancora della didattica, è importante soprattutto il distanziamento con impiego eventuale della mascherina, rischia di isolare tra loro gli alunni e di annullare la relazione umana.

I banchi biposto avevano il grande vantaggio di creare relazione tra i due alunni che li occupavano; relazione che in molti casi sono rimasti permanenti negli anni. Il biposto è stato per molti il luogo delle amicizie, degli aiuti reciproci, delle complicità, delle crescite personali.

Quante volte, grazie anche alla strategia distributiva dell’insegnante, ragazzi fragili o in difficoltà hanno trovato nel compagno di banco l’aiuto, lo sprone, il sostegno?

Non esistono statistiche in questo senso, ma soltanto ricordi che sarebbe interessante raccogliere a testimonianza di uno spaccato di vita scolastica che indubbiamente potrebbe farci scoprire piccole esperienze umane di notevole livello.

Tutto questo patrimonio umano rischia di essere annullato dai banchi monoposto e dalle misure del distanziamento.

Non esisterà più il compagno di banco, confidente dei piccoli segreti? L’isolamento impedirà il lavoro d’insieme e il lavoro di gruppo?

Scorrendo i vari servizi televisivi sulla riapertura delle scuole con la nuova sistemazione dei banchi, ci si è imbattuti in una immagine semplice e disarmante nella sua ovvietà. Nell’aula (probabilmente di una scuola primaria) i banchi monoposto sono stati sistemati a quadrifoglio, a gruppi di quattro. I banchi si toccano agli angoli, i quattro ragazzi sono di fronte, possono vivere momenti comuni di attività scolastica e di relazione umana.