Bambina bocciata a soli 7 anni, Tar Puglia: ‘Scuola rivaluti la decisione’

Bambina bocciata a soli 7 anni. Accade a Bari dove per i docenti la piccola alunna non avrebbe raggiunto i livelli di competenza adeguata e avrebbe avuto dei problemi nel rapportarsi con i compagni di classe, partecipando alle lezioni soltanto se “sollecitata”. I genitori della bimba si sono rivolti però al Tar Puglia che ora ha sospeso la bocciatura della alunna barese non ammessa alla terza elementare, accogliendo l’istanza cautelare della famiglia e ordinando alla scuola di rivalutare il provvedimento di bocciatura.

A gennaio scorso la scuola aveva suggerito ai genitori di affiancare un insegnante per il pomeriggio e così è stato fatto. Il giudizio, dicono, è diverso tra chi vive la bambina nel pomeriggio e chi in mattinata. “La non ammissione della minore alla classe successiva della scuola primaria appare essere configurata dal legislatore quale extrema ratio ammissibile unicamente in ‘casi eccezionali’ e ‘comprovati da specifica motivazione‘” rileva in ogni caso il Tar sul caso della bambina bocciata in seconda elementare.

Condividendo le considerazioni sollevate dai legali della famiglia, gli avvocati Giacomo e Roberta Valla, i giudici hanno evidenziato “che la perdita di un anno scolastico in così tenera età e in difetto di adeguata motivazione, valutate alla luce dell’esclusivo interesse della minore, costituisce un grave danno; che un’esperienza traumatica potrebbe danneggiare l’autostima della minore e incrinare il rapporto di fiducia nei confronti dell’Istituzione scolastica; che, inoltre, in ragione della bocciatura la bambina verrebbe allontanata dal gruppo classe nel quale si stava integrando”.
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA