Autismo, la scienza dice che è terapeutico lavorare in cucina

da Anna Maria De Luca

E’ stato pubblicato il primo studio scientifico internazionale che misura, secondo le scale di valutazione standardizzate, l’incidenza delle attività lavorative in campo gastronomico nel miglioramento della qualità della vita nei giovani con autismo. Oggetto di studio: il progetto Tortellante, il laboratorio terapeutico-abilitativo fondato a Modena dallo chef Massimo Bottura dove dal 2018 ragazzi autistici imparano a confezionare pasta fresca fatta a mano.

Lo studio riportato dalla rivista “Research in developmental disabilites” (casa editrice scientifica olandese Elsevier) si chiama “Cooking for autism: a pilot study of an innovative culinary laboratory for Italian adolescents and emerging adults with autism spectrum disorder” ed è stato svolto da una equipe multidisciplinare composta da un gruppo di ricercatori dell’Università di Modena e Reggio Emilia coordinata dal prof. Giuseppe Plazzi, che hanno lavorato in team con lo staff scientifico del Tortellante. Lo studio pubblicato ha valutato l’impatto sui partecipanti del Tortellante misurando l’andamento sintomatologico, dei comportamenti adattivi e delle abilità sociali. È stato condotto uno studio longitudinale (attraverso test somministrati a inizio progetto e dopo 3 anni) su 20 soggetti, in base al quale è risultato che la gravità dei sintomi e le abilità di vita quotidiana sono migliorate in modo significativo, ragion per cui può essere proposto dai servizi sociali come valida alternativa o affiancamento alle attività attualmente in essere per gli autistici in età adulta.

Che l’inserimento attivo in ambienti lavorativi sia prezioso per gli adolescenti con disturbo dello spettro autistico, già è noto. Spesso si tratta di ragazzi e ragazze che si  ritrovano senza valide alternative dopo la fine del percorso scolastico, quindi queste  terapie occupazionali, per quanto siano difficili da mettere a sistema – i tempi sono generalmente lunghi e richiedono percorsi personalizzati, supportati da personale specificamente formato, in ambienti tutelati e strutturati – risultano essere spesso la migliore via possibile. Nello studio in questione, i test svolti dal 2018 al 2022 su venti partecipanti tra i 16 e i 30 anni e somministrati anche ai caregivers, hanno dimostrato un miglioramento significativo nelle abilità di vita quotidiana.  A giudicare dai  risultati che alla fine si ottengono, cucinare fa bene non solo per l’apprendimento dell’attività in sé ma anche per il miglioramento delle abilità sociali e di comunicazione. Il risultato è ancora più significativo in quanto ottenuto nonostante la pandemia.  

 Ma quando è nato Il Tortellante? E’nato  come progetto pilota della già esistente associazione Aut Aut Modena: dal 2018 è un luogo di educazione, aggregazione e condivisione e ha dimostrato di essere uno spazio realmente inclusivo, dove 25 ragazze e ragazzi con autismo – perlopiù a medio e basso funzionamento – lavorano fianco a fianco con operatori e volontari, producendo tortellini e pasta fresca di ottima qualità. La vendita dei tortellini contribuisce a ridurre i costi di gestione del laboratorio, nell’ottica di un progetto sostenibile e quindi di lungo respiro. Al laboratorio di pasta fresca è affiancata anche una “scuola di autonomia” seguita dallo staff scientifico interno, che mette a punto percorsi personalizzati volti a migliorare le capacità di autosufficienza di ciascun partecipante in vista del distacco dalla famiglia. 

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