Audizione ministro Bianchi alle Camere, Aprea (FI): ‘Investire 31,9 miliardi per modernizzare ambienti e formare nuovi docenti’

“Superare le inerzie istituzionali facendo prevalere come ha sottolineato il Presidente Draghi onestà, intelligenza e gusto del futuro, per investire i 31,9 miliardi della Missione 4.” È questa la posizione di Forza Italia, illustrata dall’Onorevole Aprea, durante l’Audizione del Ministro Bianchi alle Camere.

“Il post-Covid vedrà un’accelerazione verso un futuro modo ordinario di vivere, lavorare e studiare che usi in modo più critico, diffuso e organizzato le tecnologie, come peraltro richiede la Commissione europea. Con riferimento all’Istruzione, ciò richiede di operare una profonda trasformazione dei luoghi, dei modi, dei tempi e perfino delle forme di finanziamento dell’apprendimento per tutte le età (Long Life Learning) per far fronte ai vecchi e nuovi analfabetismi.

Forza Italia valuta, del Piano, valuta importanti il Piano per asili nido e scuole dell’infanzia (fascia 0-6), per garantire la generalizzazione di questi servizi su tutto il territorio nazionale e sulla base di una loro integrata unità metodologica e pedagogica.

L’intervento straordinario per la riduzione dei divari territoriali, non solo consolidando e generalizzando i test PISA/INVALSI, ma anche per personalizzare i percorsi di ciascuno nelle scuole con criticità più evidenti.

Con riferimento, invece, all’estensione del tempo pieno, ci aspettavamo (ma si può sempre fare nei decreti attuativi) un vero cambio di passo sul tema.

Il tempo pieno che conosciamo, invece, è un modello nato cinquant’anni fa con la Legge 820 del 1971, in piena epoca fordista. Rappresentava allora un’evoluzione istituzionale del diritto allo studio, prevalentemente assistenziale degli anni Cinquanta e che ha saputo negli anni Settanta trasformarsi in un movimento pedagogico innovativo, con il prolungamento appunto del tempo scolastico, pur mantenendo una uniformità e rigidità organizzativa (due insegnanti per classe) superati oggi dall’autonomia delle scuole e dalla modalità del “team teaching”.

Ora, guardando al futuro, occorre fare riferimento esplicito ad un nuovo modello di scuola primaria, attraverso la costruzione di 1000 Campus, dove i luoghi e i mezzi degli apprendimenti formali si intreccino con quelli dell’informale, del non formale e perfino dell’occasionale, assumendo a sistema la flessibilità tipica dei laboratori di approfondimento, recupero e sviluppo (LARSA) e valorizzando diverse tipologie di esercizio della funzione docente, a partire dal docente tutor/coach per piccoli gruppi di studenti.

Rispetto al secondo ciclo, Forza Italia considera positivamente ampliamento della sperimentazione dei licei e dei tecnici quadriennali, passando da un coinvolgimento di 100 classi a 1000, senza indicare però se entro il 2026 si intenda portare finalmente a regime questa modifica sperimentale che dura ormai da 9 anni. Occorre decidere.

Negli interventi che verranno messi in campo per implementate le riforme degli istituti tecnici e professionali, Forza Italia chiede altresì che si ricomprendano i percorsi di istruzione e formazione professionale (IeFP) e i centri provinciali per l’istruzione degli adulti (CPIA) per offrire alle giovani generazioni un vero e proprio sistema integrato, graduale e continuo dell’istruzione e formazione professionale secondaria e superiore-terziaria.

Allo stesso modo, chiediamo che ci sia attenzione e considerazione per le scuole paritarie per garantire un vero pluralismo educativo e la libertà di scelta educativa delle famiglie.

Rispetto ai docenti, giudichiamo positivamente l’investimento di 800 milioni per superare l’attuale digital divide, che interessa il 75% dei docenti della scuola italiana; altrettanto bene, l’aver previsto (purtroppo senza aver definito i tempi di realizzazione) il potenziamento dello studio delle discipline STEM, del multilinguismo e dell’introduzione del CODING per tutti gli studenti.

Meno bene, invece, la mancata chiarezza programmatica relativa alla formazione iniziale, in ingresso e continua dei docenti, nonché alla loro possibile carriera.

Chiusa la partita dei concorsi in atto e avviata tempestivamente la stabilizzazione dei docenti precari, va predisposto un Piano per predisporre le condizioni per una vera carriera dei docenti, introdurre la figura del docente tutor-coach, assicurare l’ingresso nella funzione docente ordinaria attraverso l’istituzione delle lauree magistrali abilitanti per l’insegnamento cogestite in un intreccio regolamentato da università e scuola attiva e la selezione dei docenti fondata su criteri generali stabiliti dal centro, ma affidata alle autonomie delle scuole a partire dagli albi professionali regionali e dai diversi e specifici bisogni del territorio.

Ma soprattutto, dobbiamo collegare la formazione in servizio dei docenti all’alleanza tra scuola e università stipulata per la qualità delle lauree magistrali abilitanti all’insegnamento.

Per queste ragioni, crediamo non solo che non sia opportuno, ma, nella prospettiva di una qualità manutenuta, addirittura dannoso affidare questo tipo di formazione al neo centralismo della Scuola di Alta Formazione, di cui si fa riferimento alle pagg. 187-188 del Piano.

Come forza di maggioranza, ci aspettiamo che il Ministro Bianchi apra confronto con noi di Forza Italia su queste proposte che possono davvero garantire un cambio di passo nella formazione di una nuova generazione di docenti, smart e competenti.”