Assenze: svanito l’effetto-Brunetta?

I giorni di assenza per malattia del personale della scuola con contratto a tempo indeterminato sono aumentati a febbraio 2011, rispetto allo stesso mese del 2010, del +17% tra gli insegnanti, e del +12,7% tra il personale tecnico amministrativo.

I dati sono stati resi noti in piena trasparenza dal ministero della Pubblica amministrazione in una nota che precisa che le assenze superiori ai 10 giorni sono aumentate del 3,1% tra gli insegnanti e del 34,3% tra il personale tecnico amministrativo e che anche le assenze per ‘altri motivi’ sono aumentate sia tra gli insegnanti sia tra il personale tecnico amministrativo.

In questa particolare graduatoria, che ha riguardato il 97,8% delle scuole, l’incremento più forte delle assenze per malattia degli insegnanti si è registrato nella scuola dell’infanzia (+20,1%) e in quella primaria (+16,9%).

Si tratta di percentuali importanti in incremento, almeno quanto lo erano state quelle in decremento registratesi dopo le prime misure antiassenteismo assunte con grande ricaduta mediatica dal neo-ministro Renato Brunetta. Si deve dunque ritenere che l’effetto deterrente di queste misure sia svanito e che tutto stia tornando come prima? Che cosa ha impedito al trend decrescente di stabilizzarsi? In attesa di analisi sugli aspetti qualitativi, oltre che quantitativi, del fenomeno, da parte degli organi competenti, avanziamo l’ipotesi che a non funzionare sia stato il sistema dei controlli e delle sanzioni.

Se l’assenteista, dopo l’iniziale momento di panico, scopre che il rischio reale continua a essere basso, è difficile che non torni alle sue abitudini.