
Assegno unico, tagli in vista? Mef: ‘Ipotesi fantasiose e prive di fondamento’

Assegno unico addio? Secondo quanto riportato da Repubblica, la misura in discussione riguarda un importo di circa 20 miliardi di euro e interessa annualmente oltre sei milioni di famiglie e dieci milioni di figli. Il piano di revisione di questa misura sarà incluso nella prossima legge di bilancio ed è affidato alla ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari opportunità, Eugenia Roccella. Successivamente, il dossier sarà trasferito al Ministero dell’Economia. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef) smentisce categoricamente qualsiasi ipotesi di tagli agli assegni per i figli in vista della prossima manovra, definendole “fantasiose e prive di fondamento“. Secondo quanto riportato da Repubblica, infatti, una delle ipotesi in esame prevedrebbe la riduzione dell’assegno unico base di 57 euro per figlio, attualmente destinato alle famiglie che non presentano l’Isee o che hanno un Isee superiore a 45 mila euro. L’obiettivo sarebbe quello di destinare maggiori risorse alle famiglie numerose, con disabili o con una solida storia lavorativa in Italia. Inoltre, simile a quanto avvenuto con il reddito di cittadinanza, anche il nome dell’assegno potrebbe subire un cambiamento.
Il quotidiano evidenzia che l’assegno unico, che sostituisce vecchi bonus e detrazioni per un totale di 14 miliardi, rappresenta una spesa strutturale di 20 miliardi per lo Stato, con un valore che si rivaluta in base all’inflazione. Quest’anno, l’importo dell’assegno è aumentato del 5,4% rispetto all’anno precedente, variando da un minimo di 57 euro a un massimo di 200 euro al mese per minore, con ulteriori maggiorazioni per figli disabili, mamme lavoratrici e famiglie con più di due figli. L’assegno unico è previsto anche per i figli tra i 18 e i 21 anni, seppur con importi ridotti. Nel 2022, primo anno di attuazione, la spesa è stata di 13 miliardi, salendo a 18 miliardi l’anno successivo. Per il 2024, la spesa dovrebbe attestarsi sui 20 miliardi, con l’Inps che ha già registrato 10 miliardi nei primi sei mesi dell’anno.
Assegno unico, le reazioni politiche: opposizione all’attacco
Le dichiarazioni di esponenti dell’opposizione non si sono fatte attendere. Davide Faraone, presidente dei deputati di Italia Viva, ha accusato il governo di smantellare l’assegno unico per i figli, criticando quella che ha definito una politica di pura propaganda. Francesco Boccia, presidente dei senatori del Pd, ha sollevato dubbi sull’attenzione del governo verso le famiglie più deboli, attaccando la presunta contraddizione con i valori cristiani della premier Meloni.
Risposte della maggioranza: nessuna cancellazione dell’assegno unico in vista
Dall’altra parte, Marco Osnato, presidente della Commissione Finanze della Camera, ha smentito i toni allarmistici riportati da Repubblica, affermando che il governo ha anzi incrementato lo stanziamento per l’assegno fino a 20 miliardi di euro. Ha inoltre ricordato che esiste una procedura di infrazione dell’Unione Europea, con una decisione attesa entro il 2025, che potrebbe portare a una revisione della misura, ma ha escluso categoricamente l’idea di una cancellazione totale.
Anche Paolo Barelli, capogruppo di Forza Italia alla Camera, ha definito la notizia della cancellazione dell’assegno unico come una “fake news”, smentita anche dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. Barelli ha precisato che le discussioni sulla Legge di Bilancio per il 2025 inizieranno solo con il primo confronto tra i leader della maggioranza, sottolineando che al momento non esiste alcuna conferma riguardo alla cancellazione dell’assegno unico.
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