Aspra polemica tra Cgil e Cisl sul referendum

Il referendum sul rinnovo del secondo biennio contrattuale della scuola è stato una straordinaria prova di democrazia“, ha dichiarato Domenico Pantaleo, segretario della Flc-Cgil. “Nella storia del sindacato, il ricorso al referendum è avvenuto solo in precise e limitate circostanze, e per ragioni sempre unitariamente condivise“, è stata l’immediata risposta di Francesco Scrima, segretario della Cisl scuola.

Si coglie nelle posizioni dei due interlocutori un di più di acrimonia che da molto tempo non si avvertiva (Pantaleo: “non si dovrebbero mai utilizzare le controparti” per contrastare le scelte fatte da altri sindacati; Scrima: la Cgil colpisce sotto la cintola accusandoci di “aver complottato con l’Amministrazione per far boicottare il suo legittimo quanto autoreferenziale referendum“).

Anche i dati sulla partecipazione al referendum diventano materia di contesa: se la Flc-Cgil considera i quasi 400.000 votanti, e il 95% dei no al contratto firmato da Cisl scuola, Uil scuola, Gilda degli insegnanti e Snals, come una prova della vasta adesione del personale della scuola alle sue tesi, la Cisl scuola replica che i lavoratori che non hanno partecipato al voto sono molti di più, circa 850.000.

Per consentire ai lettori di conoscere in modo più completo il punto di vista dei due sindacalisti, ne pubblichiamo i rispettivi comunicati, limitandoci ad osservare che i sindacati hanno conseguito i loro più consistenti risultati quando hanno operato unitariamente.