Asintomatici, tre casi nei centri estivi: i bambini possono contagiare?

Quando un mese fa Tuttoscuola ha pubblicato l’alfabeto dell’epidemiologia nella scuola, per la prima voce “Asintomatici” riportava quanto scritto dal CTS: “È stato dimostrato che soggetti giovani tendono a presentare con minore frequenza la malattia COVID-19 in forma sintomatica ma possono contrarre l’infezione, in forma asintomatica, con cariche virali confrontabili con quelle di soggetti di età maggiore, contribuendo pertanto alla diffusione del virus” (CTS 28 maggio 2020). Ebbene, qualche saputello da bar irrise per quella voce e ci criticò per una affermazione che riteneva infondata e non dimostrata. Della serie: i social contano più della scienza. In un servizio su Repubblica il prof, Alberto Villani, presidente della Società italiana di pediatria (SIP) e primario al Bambino Gesù di Roma, nel commentare i tre casi di bambini risultati positivi al Covid-19 in centri estivi, ha smentito quanto si diceva all’inizio della pandemia secondo cui i bambini non erano contagiosi. “Con il tempo – ha dichiarato – ci siamo accorti che non è così. I bambini possono contagiare. La riapertura delle scuole dovrà essere accompagnata da regole rigorose”.

Gli ha fatto eco – come riporta sempre Repubblica – Marco Ajello, matematico specializzato nella diffusione delle epidemie dell’università dell’Indiana che ha analizzato i numeri di vari casi.

“I ragazzi sotto i 15 anni hanno un terzo delle probabilità di contagiarsi rispetto agli adulti. Ma hanno più contatti con gli altri e una maggiore tendenza ad essere asintomatici, quindi ad innescare focolai silenziosi. I più temibili”.

I tre bambini dei centri estivi sono pericolosi per gli altri, soprattutto per i loro familiari più anziani e fragili.      

Proprio per questa ragione le scuole sono state chiuse per mesi, salvando in questo modo centinaia di migliaia di persone dal contagio.

Ben vengano, dunque, le regole rigide da osservare a scuola, anche per evitare che un’onda di ritorno del Covid – 19 partita dagli alunni, oltre a mettere a rischio nuovamente l’intera popolazione, blocchi nuovamente l’attività didattica in presenza.    

 

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