Asili nido: per i Ds ddl iniziativa popolare è priorità

Il disegno di legge di iniziativa popolare sugli asili nido è una priorita’. L’Italia è ancora troppo lontana dagli obiettivi europei. E’ quanto sottolinea la Presidente della Commissione parlamentare per l’Infanzia, Anna Serafini, annunciando per domani alle 12.30, presso il Senato della Repubblica, ex Sala gialla di palazzo Madama una conferenza stampa sul disegno di legge di iniziativa popolare “Diritto delle bambine e dei bambini all’educazione e all’istruzione dalla nascita fino a sei anni”. La senatrice Ds, Presidente del Comitato promotore della legge, illustrerà l’avvio dell’iter parlamentare e le tappe successive. All’incontro parteciperanno tra gli altri Mariangela Bastico, Vice ministro alla Pubblica Istruzione, Franca Donaggio, sottosegretario Ministero della Solidarieta’ Sociale, Chiara Acciarini, sottosegretario al Ministero della famiglia.

La legge zero-sei, che ha raccolto oltre duecentomila firme nelle piazze e nei comuni di tutta Italia, è giunta da qualche mese all’esame della 70 Commissione permanente (Istruzione pubblica, beni culturali) in sede referente. E’ il risultato di un intenso lavoro fatto in collaborazione con i rappresentanti delle associazioni, i sindacati, i parlamentari, gli amministratori regionali provinciali e comunali e con tutte le professionalità che si occupano dei diritti delle bambine e dei bambini. “E’ una priorità – ha dichiarato Serafini – ed è pertanto essenziale che si determinino con nettezza le tappe. E’ stato importantissimo, nonostante le difficolta’, aver stanziato nella finanziaria 2007 risorse per i nidi e per la sperimentazione di alcuni servizi. Ora è importante che si assuma il testo di legge di iniziativa popolare come proposta da cui partire perché ogni tipo di servizio per bambini sotto i tre anni sia a carattere educativo, perché ci sia continuità tra nido e scuola dell’infanzia e affinché i nidi e tutti i servizi per l’infanzia non siano più considerati servizi a domanda individuale”.

Molte coppie già lo sanno. Chi vuole portare i bambini al nido si scontra spesso con lunghe liste d’attesa e con strutture non adeguate. Il numero dei posti nido è ancora del tutto insufficiente. La media italiana infatti non raggiunge il 10% e c’è un evidente squilibrio, con un minimo di 1,9% di posti nido in alcune regioni del Sud rispetto a un massimo di 23,9% ad esempio dell’Emilia Romagna. L’Unione Europea si è fissata degli obiettivi in proposito: gli Obiettivi di Barcellona adottati dal Consiglio Europeo nel 2002 prevedono che gli stati membri si impegnino entro il 2010 a fornire servizi educativi ad almeno il 90% dei bambini di età compresa fra i 3 anni e l’eta’ scolare e ad almeno il 33% dei bambini di età inferiore a 3 anni. Tuttavia l’Europa è molto lontana dal raggiungimento degli obiettivi prestabiliti. Solamente 5 paesi europei hanno realizzato l’obiettivo del 33%: la Danimarca, Il Belgio, la Francia, la Svezia, e l’Olanda. Intensificare gli sforzi per migliorare i servizi e le strutture per l’infanzia è anche una delle principali priorità politiche del Partito Socialista Europeo per il 2007, assunto nell’ultimo Congresso del Pse di Oporto nel dicembre 2006, e sarà uno dei messaggi portanti per una nuova Europa sociale.