Asili nido: in Italia si pagano poco, ma non ci sono posti

La Fondazione Civicum ha reso disponibili oggi i dati relativi a un ricerca sugli asili nido nelle quattro principali città italiane, commissionata al Politecnico di Milano.

Si apprende che a Milano e Torino rendere disponibile un “posto” in un asilo nido costa ai Comuni poco più di 7.000 €/anno, mentre a Roma e Napoli oltre il 50% in più, ossia costi comparabili a quelli di città come Stoccolma.

Gli utenti finali del servizio pagano una quota assai modesta rispetto ai costi sostenuti dai Comuni: a Milano si raggiungono i 1631 € (poco più del 20% della spesa) nel resto d’Italia molto meno. Il valore più basso è quello di Napoli, dove a fronte di oltre 11.000 € spesi dal Comune per ogni frequentante, i proventi medi sono di appena 279 €.

Un dato eclatante riguarda la composizione del personale addetto agli asili nido. In tutti e quattro i Comuni c’è un addetto ogni 4 bambini frequentanti. Se per Milano, Roma e Torino, tuttavia, la maggioranza dei dipendenti sono educatori (si va dal 66% di Torino al 77% di Milano), a Napoli solo il 29% dei dipendenti sono educatori!

La possibilità di accedere ai nido è limitata comunque alla minoranza della popolazione: a Napoli il numero di posti disponibili è pari al 3% della popolazione tra 0 e 3 anni; negli altri comuni è un po’ più alta (il 14% a Roma, il 18% a Torino, il 19% a Milano), ma siamo molto lontani dai valori dei paesi scandinavi (il 66% di Helsinki e il 90% di Copenaghen).

Cominciano a essere introdotte soluzioni per cercare di rendere più flessibile l’accesso al servizio (i centri estivi a Torino, la possibilità di utilizzare il servizio solo per mezza giornata, la possibilità di anticipare l’orario di entrata o di posticipare quello di uscita, per arrivare fino a 10 ore e mezza al giorno a Milano).

E’ naturalmente difficile comprendere l’impatto della qualità e della disponibilità degli asili nido sulle dinamiche della popolazione. Si può però notare che negli ultimi 5 anni si è verificata una crescita del 20% dei bambini di età inferiore a 3 anni a Milano e Roma, contro una riduzione del 5% a Napoli. Naturalmente altri fenomeni (primo tra tutti quelli dei flussi migratori) sono “concause” di questa situazione.

I dati completi dell’indagine sono consultabili nella pagina dedicata della Fondazione Civicum.