Arrestata Baby Gang, allarme bullismo: le vittime continuano ad aumentare
Baby gang arrestata per ripetute violenze su un coetaneo: le accuse per i giovani sono di concorso in violenza sessuale, riduzione e mantenimento in schiavitù o servitù, pornografia minorile, violenza privata aggravata mediante lo stato di incapacità procurato della vittima. I ragazzi, “colpevoli” di atti brutali, sono tutti teenager, il più grande ha 16 anni. E’ solo l’ultimo di una serie di episodi – sempre più inquietanti – che dimostrano come il bullismo tra i giovani e i giovanissimi sia ormai un’emergenza. Secondo quanto emerso dai risultati di una recente indagine di Skuola.net e Osservatorio Nazionale Adolescenza per conto di Una Vita da Social, la campagna educativa itinerante della Polizia di Stato contro bullismo e cyberbullismo e per il corretto uso internet, su circa 8mila adolescenti di 18 regioni italiane, il fenomeno è in crescita.
Analizzando la fascia del campione tra i 14 e i 18 anni, salgono infatti al 28% le vittime di bullismo (nel 2016 erano il 20%, quindi un aumento del 40%), mentre circa l’8,5% è preso di mira sul web e sui social (6,5% lo scorso anno, quindi un aumento del 30%). Circa l’80% di questi ultimi, è oggetto di insulti e violenze sia nella vita online che in quella reale.
L’incidenza del bullismo “offline” è ancora nettamente maggiore: tra le vittime, il 46% ha pensato almeno una volta al suicidio e ha messo in atto condotte autolesive per il 32%. Il 75% delle vittime di bullismo si sente depresso e triste, il 54% ha frequenti crisi di pianto.
Tra le vittime del cyberbullismo, invece, il 59% ha pensato almeno una volta al suicidio nel momento di sofferenza maggiore. Tra i giovani coinvolti, il 52%, confessa di provocarsi del male fisico intenzionalmente. Se poi è l’82% a dire di sentirsi frequentemente triste e depresso, circa il 71% esplode in frequenti crisi di pianto. Tra i ragazzi più piccoli, appartenenti alla fascia tra gli 11 e i 13 anni, la percentuale di vittime di bullismo e cyberbullismo sale rispettivamente al 30% e al 10%. La frequenza di crisi di pianto (45% circa) e di tristezza e depressione (70%) è simile sia tra chi è oggetto di violenza e comportamenti offensivi online sia tra chi li subisce nella vita reale. Per quanto riguarda l’autolesionismo, invece, si rilevano numeri superiori tra chi viene preso di mira in rete: si provoca ferite e contusioni circa 1 su 2, contro il 33% delle vittime del bullismo “disconnesso”.
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