Aprea: sulla DDI valutino le scuole in autonomia, soprattutto le superiori

È un dato di fatto che ci siano problemi nelle scuole di ogni ordine e grado (banchi e docenti che mancano) e, per scuole superiori, anche quello del trasporto pubblico locale, risultato assai poco sicuro proprio nelle fasce orarie utilizzate dagli studenti. Ma, “accettate queste evidenze, la soluzione non può essere l’interruzione delle lezioni in presenza per gli studenti delle scuole superiori”. Lo afferma in una nota Valentina Aprea, deputata di Forza Italia e responsabile del Dipartimento Istruzione di questa formazione politica.

Occorrerebbe piuttosto “prevedere quote più ampie di autonomia scolastica per far sì che ogni scuola valuti, in virtù delle emergenze che di volta in volta affiorano, come e per quanto tempo modificare l’organizzazione delle lezioni. L’autonomia scolastica è in vigore da vent’anni”, prosegue la parlamentare di FI, “è arrivato il momento di responsabilizzare maggiormente le scuole su modalità e tempi delle lezioni in presenza o a distanza, al fine di rendere non solo efficace il tempo scuola, ma anche per rafforzare l’identità di ogni istituto e coinvolgere studenti e famiglie nell’impresa di garantire il regolare svolgimento delle lezioni, in un momento di straordinaria emergenza sanitaria e non solo del Paese”.

È necessario però che il Ministero decida di promuovere una massiccia formazione per i docenti in servizio, prosegue Aprea. “Diversamente, anche la didattica a distanza, descritta molto bene nei documenti ministeriali, resta una vana richiesta alle scuole, dal momento che ben il 75% dei docenti italiani non hanno fatto finora ricorso alle tecnologie nell’insegnamento. Senza autonomia e senza formazione dei docenti, insomma, i nostri giovani rischiano, causa Covid, di perdere un altro anno scolastico. Occorre agire in fretta, non possiamo permettercelo”.

Ma la ministra Azzolina, almeno per il momento, resta ferma nel suo proposito di privilegiare la didattica in presenza. Durante l’incontro con le regioni di ieri la ministra Azzolina è stata chiara: rispondendo ad alcuni presidenti di Regione che ventilavano il ricorso alla DaD anche per alleggerire l’affollamento dei mezzi di trasporto ha risposto seccamente “Non se ne parla”, stando a quanto riferisce la  Repubblica.

Secondo Azzolina nelle scuole i focolai sono contenuti, i protocolli funzionano e genitori e studenti preferiscono la didattica in presenza. Il premier Giuseppe Conte, però, prende tempo, forse anche in attesa dell’esito della riunione organizzata dalla ministra dei Trasporti, Paola De Micheli, per mercoledì 14 ottobre.