Aprea: ma in Lombardia la buona scuola c’è già

"Temiamo che la 'buona scuola lombarda' abbia più da temere che altro dalla legge nazionale"

La Presentazione del Rapporto nazionale sulle prove INVALSI dell’anno scolastico 2014/2015 conferma che in Lombardia la ‘buona scuola’ già c’è. Non solo gli studenti della Lombardia si collocano ai vertici della classifica delle regioni, ma i risultati continuano a migliorare anno dopo anno“. Lo ha detto Valentina Aprea, assessore all’Istruzione, Lavoro e Formazione professionale di Regione Lombardia, commentando a caldo il rapporto nazionale sulle prove INVALSI.

L’impegno di tutte le componenti del sistema scolastico – prosegue Aprea – è mostrato anche dall’ampia partecipazione alle prove che raggiunge quasi il 100% degli studenti, segno evidente dell’aver raggiunto una piena condivisione dello spirito della valutazione, che è anche l’orgoglio di rendere conto del proprio operato e di condividerne i risultati“, prosegue l’assessore, “ma la scuola lombarda merità più fiducia e libertà“.

Il pensiero corre alla legge di riforma appena approvata: “Evidenzio una netta distanza tra la grande responsabilità e la maturità della scuola lombarda e la legge sull’istruzione approvata oggi dal Parlamento. Questa legge non aumenta di certo l’autonomia delle scuole, tutto il potere decisionale resta a Roma. La scuola lombarda merita più fiducia e più libertà di quanto lo Stato intenda riconoscere anche con la legge appena approvata” spiega Aprea. “Nonostante la distanza di questi interventi normativi centrali, i dirigenti, i docenti e tutto il personale scolastico sul territorio operano sempre con passione e competenza, come i risultati INVALSI continuano a mostrare“.

Altro limite della legge è che “si è persa un’occasione per spostare la responsabilità delle scelte operative che riguardano la vita scolastica sulle singole scuole, affidando loro la selezione e l’assunzione del personale, la gestione diretta delle risorse finanziarie e la scelta delle proprie modalità organizzative, così come pure era stato parzialmente ipotizzato dal Governo all’inizio del percorso legislativo della ‘buona scuola’“.

Ci saremmo aspettati dal Governo – dice ancora l’assessore Lombardo – indirizzi e gli obiettivi di apprendimento, ma non una gestione diretta di tutti gli ambiti gestionali, a partire dal reclutamento, per il quale il Governo ha ancora recentemente mostrato la propria inadeguatezza, riuscendo a farsi annullare per la seconda volta dal Tar il concorso per dirigenti scolastici svolto in Lombardia e per di più prevedendo immissioni in ruolo dei docenti precari escludendo quelli che hanno superato i più qualificati percorsi di abilitazione“.

Per queste ragioni temiamo che la ‘buona scuola lombarda’ – conclude l’assessore – abbia più da temere che altro dalla legge nazionale. Per ora, tra concorso dirigenti ed esclusione dal piano di assunzione degli abilitati TFA e PAS, il saldo è sicuramente negativo“.

Un giudizio critico ma, ci sembra, non totalmente negativo su una legge che per alcuni aspetti recepisce indicazioni e proposte condivise da Forza Italia.